FAVA, Mariano
Nacque a Napoli da Giuseppe e da Maria Grazia Grieco Lombardo l'8 sett. 1860. Avviato agli studi di giurisprudenza, prima di conseguire la laurea, nel 1881, cominciò la carriera di bibliotecario, entrando come assistente alla Biblioteca nazionale di Napoli. Dopo brevi trasferimenti a Firenze e a Cremona, nel 1885 tornò alla Nazionale di Napoli, ove rimase fino al 1894, raggiungendo il grado di sottobibliotecario, sotto la direzione di E. Martini. Questi lo incoraggiò a proseguire l'opera che F. De Licteriis e L. Giustiniani avevano condotto rispettivamente sugli incunaboli della Nazionale e sulla tipografia napoletana.
Nel 1892 il F. compilò, quindi, in un volume in folio tuttora manoscritto, un'appendice all'opera del De Licteriis, che aveva descritto in quattro volumi (Napoli 1828-1841 gli incunaboli della Biblioteca. Contemporaneamente vide la luce l'articolo Notizia di un incunabolo della tipografia napoletana ignoto ai bibliografi, in Rivista delle bibl. e degli archivi, IV (1891-1892), pp. 45-49, in cui segnalava l'esistenza del dialogo Plutopenia di Pietro Iacopo De Iennaro (De Gennaro), composto poco prima del 1470 e dedicato al giovane Federico d'Aragona.
Trasferito a Catania nel 1894 con l'incarico di direttore della Biblioteca universitaria, vi rimase due anni provvedendo al completamento del riordino del patrimonio librario. Redasse anche una descrizione dei Codices Latini Catinenses, ivi conservati (venne pubblicata negli Studi italiani di filologia classica, V [1897], pp. 429-440).
Ritornò quindi a Napoli, ancora alla Nazionale. Nel 1898 si segnalò nel mondo degli studiosi con una nota (Sulla introduzione della stampa in Aquila, in Riv. delle biblioteche e degli archivi, IX [1898], pp. 49 ss.), in cui recensiva con sottile ironia un saggio di T. de Marinis sull'argomento, confutandone alcune tesi. Nel 1904 fu ordinatore della mostra cartografica al V congresso geografico italiano, che fu inaugurato presso la Biblioteca nazionale l'8 aprile, e compilò il catalogo della mostra (Indice delle carte e delle opere geografiche esposte nel gran salone in occasione del V Congresso geografico italiano…, Napoli 1904). Pochi anni dopo, in collaborazione con G. Bresciano, il F. pubblicò la sua opera più importante, La stampa a Napoli nel XV secolo (Leipzig 1911-1912).
L'opera, in due volumi, rielaborazione e ampliamento di uno studio presentato nel 1902 all'Accademia Pontaniana, è costituita da due parti: una prima storica, nella quale sono presenti cenni biografici dei tipografi attivi a Napoli nella seconda metà del Quattrocento; una seconda, quasi esclusivamente bibliografica, che fornisce precise notizie sulle edizioni napoletane (comprese quelle erroneamente ritenute tali) del secolo XV. A corredo dell'opera vi è un atlante di facsimili. Questo filone di studi, coltivato lungamente dal F. insieme con il Bresciano, produrrà anche il saggio I librai e i cartai a Napoli nel Rinascimento (in Arch. stor. per le prov. napol., n. s., IV [1918], pp. 89-104, 253-270; VI [1920], pp. 228-250; XX [1934], pp. 324-393).
Divenuto conservatore dei manoscritti (1909-1912), il F. ebbe in custodia gli autografi leopardiani, di cui pubblicò l'indice descrittivo (Gli autografi di G. Leopardi conservati nella Biblioteca nazionale di Napoli, in Boll. del bibliofilo, I [1918-1919], pp. 185-210).
Dal 1913 al 1922 egli fu direttore della Biblioteca universitaria di Napoli ed ebbe l'incarico di soprintendente bibliografico per le Puglie e la Basilicata, connesso alla direzione dell'Universitaria. Dal 1922 ritornò alla Nazionale di Napoli, fino al collocamento a riposo avvenuto nel 1926.
Ultimi suoi lavori degni di ricordo sono La stampa a Cosenza nel XV secolo (in Rivista di cultura calabrese, II [1922], pp. 251-261), relativa alle edizioni di ottaviano Salomone da Manfredonia, al quale si doveva la prima tipografia della Calabria, e Di alcune rare edizioni romane del XV secolo (in Gutenberg Festschrift, IV, Mainz 1925) in cui, sulla base di una diretta e puntuale conoscenza delle fonti, contestava l'attribuzione di alcune edizioni ad A. Pannartz e a C. Sweynheym fatta da parte di alcuni bibliografi.
Il F. morì a Napoli il 16 dic. 1937.
Fonti e Bibl.: Necrol. in Atti dell'Accademia Pontaniana, n. s., I (1947-48), pp. 371-377; T. Rovito, Letterati e giornalisti italiani contemporanei, Napoli 1922, p. 158; Chi è? Diz. degli Italiani d'oggi, Roma 1936, p. 357; G. Burgada, M. F., in Accademie e biblioteche d'Italia, XI (1937), pp. 616 s.