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ROSSI, Mariano

di Dario Beccarini - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 88 (2017)
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ROSSI, Mariano

Dario Beccarini

– Nacque a Sciacca il 9 dicembre 1731 da Francesco Russo e da Margherita Cotone e fu battezzato con il nome di Mario Antonio. In seguito italianizzò la forma latina Russo in Rossi (Mazzè, 1979, p. 51).

Apprese i rudimenti del disegno e della pittura da Gaspare Testone, che lo indirizzò presso Filippo Randazzo. Alla morte di quest’ultimo (1744) Testone riuscì a far ottenere a Rossi una sovvenzione dal Comune di Sciacca per perfezionarsi nell’arte.

Dal gennaio 1748 al novembre 1751 fu a Napoli, dove venne accolto da Antonio Pavone, religioso dei pii operai (Michel, 1989, p. 111). Qui studiò, in contatto con Francesco de Mura, le opere di Luca Giordano, Francesco Solimena, Giacomo Del Po’, Sebastiano Conca e Giuseppe Bonito.

Giunse a Roma alla fine del 1751. Secondo Agostino Gallo studiò presso Marco Benefial e Corrado Giaquinto e sulle opere di Carlo Maratti e Pompeo Batoni (Gallo, 2005, pp. 91 s.). Nel 1754 Rossi partecipò al concorso Clementino dell’Accademia di S. Luca, presentando Elia ordina l’arresto dei falsi profeti, disegno che gli garantì il terzo posto della seconda classe di pittura (Beccarini, 2015, p. 214).

Dal 1757 al 1767 abitò nella parrocchia dei Ss. Quirico e Giulitta (Michel, 1989, pp. 99, 108 nota 7), e verso il 1765 realizzò la pala con l’Ultimo incontro dei ss. Pietro e Paolo per la chiesa di S. Lucia del Gonfalone.

Per volere di Pavone, superiore dei pii operai, iniziò, nel 1764, la decorazione della chiesa e del convento di S. Giuseppe alla Lungara, cantiere che lo vide impegnato sin verso la fine del decennio. Vi realizzò oltre una ventina di opere, tra cui le tre tele del presbiterio raffiguranti il Sogno di s. Giuseppe, l’Adorazione dei Magi (di cui è noto il bozzetto a palazzo Barberini) e la Strage degli innocenti (di cui è nota una versione preparatoria in collezione privata).

In queste opere dimostra una capacità coloristica felice, situandosi «a buon diritto, tra i nuovi esponenti più significativi della pittura romana» (Sestieri, 1980, p. 41).

Nel 1766 inviò in Sicilia le tele con S. Francesca Romana e con il Beato Tolomei aiuta gli appestati (Bisacquino, chiesa di S. Maria del Bosco); il 5 ottobre dello stesso anno fu accolto nell’Accademia di S. Luca (Roma, Archivio dell’Accademia di S. Luca, Registri delle Congregazioni, vol. 56, c. 70). Proprio quell’anno chiese un permesso di esportazione per tre quadri, raffiguranti il Beato Tolomei aiuta gli appestati, il S. Benedetto con tre santi e la Vergine assunta, con Pietro Angeletti e Pietro Paolo Panci, entrambi allievi di Stefano Pozzi (Michel, 1989, p. 110).

Nel 1767 partì per Sciacca, dove realizzò nella chiesa delle Giummare l’affresco raffigurante l’Assunzione di Maria, s. Benedetto e sante e le tele con l’Angelo custode e s. Michele arcangelo, ispirate a quelle di Pozzi a S. Silvestro al Quirinale (Siracusano, 1986, p. 318 e p. 319 nota 15).

Nel luglio del 1768 si recò a Napoli, dove si trattenne sino a ottobre, quando rientrò a Roma (Roma, Archivio storico del Vicariato, Notaio Bernardino Monti, Ufficio I, Positiones 1772, prima parte).

Nel 1770 Rossi giunse, tramite il cardinale Alessandro Albani, a Torino, «ove dipinse molte opere nel Real Palazzo» per Carlo Emanuele III (Fedele da San Biagio, Dialoghi, a cura di D. Malignaggi, 1788, 2002, p. 78). Nell’Allegoria delle arti (1771) l’artista mostrò affinità con le opere eseguite da Gregorio Guglielmi presso la medesima corte; dipinse anche un’Annunciazione (abbazia di Fruttuaria) commissionatagli dal cardinale Carlo Vittorio Amedeo delle Lanze.

Tornò a Roma nel 1771, dove, l’anno seguente, sposò per procura la cugina Rosa Navarra (Michel, 1989, pp. 99, 108 nota 2), da cui ebbe quattro figli: Arcangelo, Tommaso, Giovanni Battista e Teresa. Nel 1773 Tommaso Cantori iniziò le nuove decorazioni della cappella Savelli a S. Maria in Aracoeli. L’incarico fu affidato a Panci, Mariano Caldarari e Rossi, e quest’ultimo realizzò La riparazione del Laterano e La conferma della Regola.

Nello stesso anno fu al servizio di Marc’ Antonio Borghese, per il quale realizzò le cinque tele con le Storie di Venere e Adone (palazzo Borghese, sala di Venere, 1773) e il grande affresco del soffitto del salone di villa Borghese raffigurante Furio Camillo che libera Roma da Brenno (1774-79 circa).

L’affresco di Rossi si colloca nella tradizione della grande decorazione di Pietro da Cortona e Luca Giordano: «The Camillus fresco is a great Baroque macchina – crowded, dramatic, energetic, and illusionistic» (L’affresco di Camillo è una grandiosa macchina barocca – affollata, drammatica, energica e illusionistica; Paul, 1992, p. 304).

Sempre attivo per i committenti del Regno di Napoli e di Sicilia, inviò spesso opere in patria, e verso il 1787 si recò alla reggia di Caserta, dove, per il futuro Ferdinando I, realizzò l’affresco con il Matrimonio di Alessandro e Roxane.

La conquista di Roma da parte dei francesi, nel 1798, segnò un momento di crisi per Rossi, che perse gran parte dei suoi averi (Michel, 1989, p. 107). Il pittore abbandonò la città per recarsi a Palermo cercando la protezione dello stesso re Ferdinando. Così nel 1802, vecchio e cieco da un occhio, realizzò le sue ultime opere nella cattedrale di Palermo, l’Assunzione di Maria nel coro e Roberto il Guiscardo e il conte Ruggero che restituiscono la chiesa al vescovo Nicodemo nel catino absidale.

Rossi fu un prolifico disegnatore e realizzò molti bozzetti e memorie delle sue opere. Un nucleo di questi bozzetti, così come di disegni, è conservato presso palazzo Abatellis a Palermo (Galleria regionale della Sicilia). Altri bozzetti si segnalano in numerose collezioni pubbliche (tra cui la Galleria nazionale d’arte antica-palazzo Barberini e il Louvre) e private (quali la Collezione Lemme e la Fondazione Roma).

Ebbe diversi allievi, tra cui il figlio Tommaso e i siciliani Bartolomeo Ferro, Francesco Matera, Giuseppe Mazzarese e Antonio Ferrara (Gallo, 2005, pp. 229-251). Tornò a Roma nel 1807, dove morì il 24 ottobre.

Fonti e Bibl.: Roma, Archivio storico dell’Ac-cademia di S. Luca, Registri delle Congregazioni, vol. 56, c. 70; Memorie per le Belle Arti, I, Roma 1785, p. 187; Giornale delle belle arti, II (1785), 52, pp. 409-410, III (1786), 20, p. 153; Fedele da San Biagio, Dialoghi familiari sopra la pittura (1788), a cura di D. Malignaggi, Palermo 2002, p. 87; M. Missirini, Memorie per servire alla storia della Romana Accademia di S. Luca, Roma 1823, p. 23; A. Nibby, Monumenti scelti della Villa Borghese, Roma 1832, p. 37; G. Vento, Elogio biografico di M. R., in Giornale di scienze, lettere e arti per la Sicilia, XIX (1841), 75, pp. 204-213; G. Ceci - F. Noack, R. M., in U. Thieme - F. Becker, Künstlerlexikon, XXIX, Leipzig 1935, pp. 67 s.; P.E. Sgadari di Lo Monaco, Pittori e scultori siciliani dal Seicento al primo Ottocento, Palermo 1940, p. 118; A. Scaturro, La vita e l’arte di M. R., Bologna 1958; F. Zeri, La Galleria Pallavicini, Firenze 1959, pp. 230 s., tav. 426; Il Settecento a Roma (catal.), Roma 1959, pp. 197 s.; A.M. Clark, Rome and the Papal State, in Painting in Italy in the eighteenth century: rococò to romanticism (catal. Chicago-Minneapolis-Toledo), Chicago 1970, pp. 210 s.; W. Vitzthum, Neapolitan drawings from the Cooper-Hewitt Museum, in The Burlington Magazine, CXII (1970), 805, pp. 261 s., 264; I. Faldi, La galleria. Dipinti di figure dal Rinascimento al romanticismo, in L’Accademia nazionale di S. Luca, Roma 1974, p. 149; A. Mazzè, Quattro bozzetti di M. R. nella Galleria nazionale della Sicilia di Palermo, in Quaderni dell’istituto di storia dell’arte medievale e moderna della facoltà di lettere e filosofia. Università di Messina, 1979, n. 3, pp. 51-55; M. di Macco, in Cultura figurativa e architettonica negli Stati del re di Sardegna. 1773-1861 (catal.), a cura di E. Castelunovo - M. Rosci, Torino 1980, I, pp. 166-167, III, pp. 1481-1482, 1526; G. Sestieri, Per M. R., in Paragone, XXXI (1980), 359-361, pp. 36-60; L. Russo, La decorazione settecentesca della cappella Savelli all’Aracoeli: M. R., Mariano Caldarari, Pietropaolo Panci, in Quaderni dell’istituto di storia dell’arte medievale e moderna della facoltà di lettere e filosofia. Università di Messina, 1986, n. 9-10, pp. 87-96; C. Siracusano, La pittura del Settecento in Sicilia, Roma 1986, pp. 317-324; I disegni di figura nell’Archivio storico dell’Accademia di San Luca, a cura di A. Cipriani - E. Valeriani, II, Roma 1988, pp. 219, 224; O. Michel, Fortune et infortune de M. R., in Quaderni dell’istituto di storia dell’arte medievale e moderna della facoltà di lettere e filosofia. Università di Messina, 1989, n. 13, pp. 99-114; A. Pampalone, in I premiati dell’Accademia. 1682-1754, a cura di A. Cipriani, Roma 1989, pp. 160-162; L. Barroero, R. M., in La pittura in Italia. Il Settecento, a cura di G. Briganti, II, Milano 1990, p. 858; C. Paul, Mariano Rossi’s Camillus fresco in the Borghese Gallery, in The Art Bulletin, LXXIV (1992), 2, pp. 297-326; G. Sestieri, Repertorio della pittura romana della fine del Seicento e del Settecento, I, Torino 1994, pp. 161-163; D. Malignaggi, in Maestri del disegno nelle collezioni di Palazzo Abatellis (catal.), a cura di V. Abbate, Palermo 1995, pp. 272-274; V. Abbate, M. R.: una lettera autografa e una commessa per Trapani, in Miscellanea Pepoli, a cura di V. Abbate, Trapani 1997, pp. 141-144; G. Sestieri, in La collection Lemme. Tableaux romains des XVIIe et XVIIIe siècles (catal.), Paris 1998, pp. 272-275; A. Pampalone, in Aequa potestas. Le arti in gara a Roma nel Settecento (catal.), a cura di A. Cipriani, Roma 2000, pp. 73 s.; G. Bongiovanni, A margine dei Dialoghi familiari sopra la pittura: la cultura artistica del Settecento fra Sicilia e Roma, in Padre Fedele da San Biagio fra letteratura artistica e pittura, a cura di G. Costantino, Caltanissetta 2002, pp. 129-146; A. Gallo, Parte seconda delle notizie di pittori e mosaicisti siciliani ed esteri che operarono in Sicilia (Ms. XV.19), a cura di A. Mazzè, Palermo 2005; M. Guttilla, La falce, le stelle e il serpente. Rappresentazioni pittoriche dell’Immacolata Concezione tra Seicento e Settecento, in La Sicilia e l’Immacolata. Non solo 150 anni, a cura di D. Ciccarelli - M.D. Valenza, Palermo 2006, pp. 245 s.; Id., Santa Maria del Bosco: collezione pittorica e riferimenti culturali nel tardo Settecento, in L’Abbazia di Santa Maria del Bosco di Calatamauro tra memoria e recupero, a cura di A.G. Marchese, 2006, pp. 283-298; F. Lemme, M. R., pittore siciliano a Roma nel secolo XVIII, in Lazio ieri e oggi, XLIII (2007), 506, pp. 4 s.; G. Sestieri, Nuovi contributi per M. R., in Antologia di belle arti, Studi romani II, 2007, n. 71-74, pp. 60-72; L. Mochi Onori - R. Vodret, Galleria nazionale d’arte antica. Palazzo Barberini. I dipinti. Catalogo sistematico, Roma 2008, p. 348; C. Paul, The Borghese collections and the display of art in the age of the grand tour, Aldershot 2008, pp. 118-148; G. Sestieri, Evoluzione dal rococò al neoclassicismo: l’esperienza di M. R., esponente dell’influenza in Sicilia della pittura romana, in Il Settecento e il suo doppio. Rococò e neoclassicismo, stili e tendenze europee nella Sicilia dei viceré, a cura di M. Guttilla, Palermo 2008, pp. 217-233; G. Bongiovanni, I bozzetti di M. R. e l’ambiente benedettino, in Tesori ritrovati 1968-2008. Storia e cultura artistica nell’abbazia di Santa Maria del Bosco di Calatamauro e nel suo territorio dal XII al XIX secolo (catal. Monreale-Contessa Entellina), a cura di M. Guttilla, Messina 2009, pp. 196-203; Id., Precisazioni e aggiunte al catalogo di M. R. e altri inediti del Settecento siciliano, in Collezionisti, disegnatori e teorici dal barocco al neoclassico, a cura di E. Debenedetti, I, Roma 2009, pp. 339-352; M. Guttilla, Dipinti inediti o poco noti del Settecento tra Contessa Entellina e Bisacquino, da Filippo Randazzo a M. R., in Tesori ritrovati 1968-2008 (catal. Monreale-Contessa Entellina), a cura di M. Guttilla, Messina 2009, pp. 176-183; M. Riccomini, Rossi e Piola: un’inedita combine, in Nuovi Studi, XVIII (2013), 19, pp. 223-225; D. Beccarini, Un’aggiunta al catalogo di M. R., in Studi di storia dell’arte, 2014, n. 25, pp. 257-260, tavv. XXXVI-XXXXVIII; R. Kaltenbrunner, Arbeiten von M. R. in der Sammlung Rossacher, in Barockberichte, 2014, n. 62, pp. 18-27; D. Beccarini, Nella più prestigiosa “capitale” del gusto. I pittori siciliani a Roma durante il pontificato di Benedetto XIV, in Bollettino dei Monumenti, Musei e Gallerie pontificie, XXXIII (2015), pp. 187-226; G. Bongiovanni, M. R. nella Collezione Santocanale, in Scritti in memoria di Domenico Ligresti, a cura di A. Cucuzza - P. La Rocca - C.F. Parisi, Caltagirone 2015, pp. 189-195; Id., in Prima idea. Bozzetti e modelli del Settecento e del primo Ottocento dalle collezioni di Palazzo Abatellis (catal.), a cura di G. Barbera - E. De Castro, Palermo 2015, pp. 66-77.

Vedi anche
D'Anna, Vito Pittore (Palermo 1718 - ivi 1769); si formò a Roma, dove fu in contatto con C. Giaquinto. A Palermo eseguì molti affreschi decorativi (chiese di S. Caterina, di S. Matteo, dei Tre Re, dei Raccomandati, di S. Salvatore, ecc.) e quadri religiosi. La sua pittura sviluppa, in ampie composizioni e nel colorismo ... Camuccini, Vincenzo Pittore (Roma 1771 - ivi 1844). Allievo di D. Corvi, studiò i grandi maestri dei secc. 16º e 17º. Fu il massimo esponente della pittura neoclassica a Roma, pur osservando al suo stile un equilibrato eclettismo. Opere a Roma, Ravenna, Piacenza, Napoli, Catania, ecc. Notevoli i suoi disegni costruiti mediante ... Cónca, Sebastiano Pittore (Gaeta 1680 oppure 1676 - Napoli 1764). Dal 1706 al 1752 attivo a Roma, a eccezione di brevi soggiorni a Siena e a Torino; lavorò poi a Napoli e a Gaeta. Accademico di S. Luca dal 1718, produsse opere di grande formato, improntate allo stile di A. Sacchi e di C. Maratta: a Roma, Geremia (1718), ... Federico II d'Aragona re di Sicilia Federico II (detto anche III) d'Aragona re di Sicilia. - Figlio (1272-1337) di Pietro III d'Aragona e di Costanza, figlia di Manfredi, nominato dal fratello Giacomo, divenuto re d'Aragona nel 1291, suo luogotenente in Sicilia, finì invece con l'accettare (1296) la corona offertagli dai Siciliani. Resistette ...
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Vocabolario
mariano²
mariano2 mariano2 agg. [dal lat. Marianus, der. del nome Marius «Mario»]. – Che si riferisce a Gaio Mario, uomo politico dell’antica Roma (157-86 a. C.), avversario di Silla nelle guerre civili: partito m. (e come sost., i mariani, i seguaci...
mariano¹
mariano1 mariano1 agg. [der. del nome Maria]. – 1. Che si riferisce a Maria Vergine, madre di Gesù: congresso m.; iconografia m.; anno m., particolarm. dedicato al culto della Madonna (inizialmente, il 1954, che Pio XII proclamò dedicato...
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