Le Pen, Marine. - Donna politica francese (n. Neuilly-sur-Seine 1968). Figlia di Jean-Marie Le Pen, si iscrive al Front National (FN) giovanissima, nel 1986. Dopo gli studi in Giurisprudenza, nel 1992 diventa avvocato. Nel 2000 entra a far parte del Bureau politique del FN, di cui nel 2003 diventa vice-presidente. Nel 2004 e nel 2009 è eletta deputata al Parlamento europeo, e nel genn. 2011 è diventata presidente del FN, succedendo al padre nella guida del partito. Al primo turno delle elezioni presidenziali tenutosi nell'aprile 2012 il partito di cui è a capo ha ottenuto un soprendente incremento delle preferenze, che hanno sfiorato il 18%. Alle consultazioni amministrative tenutesi nel giugno successivo la donna politica è stata sconfitta con uno scarto ridottissimo dal socialista P. Kemel a Hénin-Baumont, nel Nord del Paese, mentre il suo partito ha comunque confermato il successo conquistando due seggi all'Assemblea nazionale, per la prima volta dalla reintroduzione dello scrutinio uninominale, e insediando in Parlamento due deputati, tra cui Marion Maréchal-Le Pen, nipote di Jean-Marie. Le elezioni amministrative tenutesi nel marzo 2014 hanno confermato la fiducia dell'elettorato, permettendo al Front national di ottenere il 6,84% dei suffragi e di conquistare 14 municipi, divenendo il terzo partito del Paese. Sebbene alle elezioni europee del maggio successivo il Front national abbia ottenuto un successo eccezionale riscuotendo il 25% dei voti, il progressivo incremento dei consensi in favore delle forze moderate di centro-destra è stato confermato al ballottaggio delle elezioni amministrative tenutosi nel marzo 2015, dove il Front National, che pure ha ottenuto il 22,2% dei suffragi e si è imposto in 31 cantoni, non ha ottenuto neanche un dipartimento, mentre la coalizione formata dalla UMP e dal partito centrista Union des démocrates et indépendants (UDI) guidata da N. Sarkozy ha conquistato il 45% dei consensi e 66 dipartimenti. Al primo turno delle consultazioni regionali tenutesi nel dicembre successivo, a pochi giorni di distanza dai tragici attentati di Parigi, il partito dell'estrema destra francese si è invece attestato come primo del Paese, ricevendo il 28% dei consensi e superando la coalizione della destra conservatrice di Sarkozy (27%) e il partito socialista di Hollande (23%), ma la "diga repubblicana" stretta da gollisti e socialisti per il ballottaggio ha fatto in modo che il Front National non conquistasse nemmeno una delle sei regioni in cui era in testa dopo il primo turno, mentre sette regioni sono andate ai repubblicani e cinque ai socialisti. Nel febbraio 2016 la donna politica ha annunciato la propria candidatura alle elezioni presidenziali dell'aprile 2017, proponendosi come leader antiglobalizzazione e fissando come punti chiave della sua agenda politica l'uscita del Paese dall'Unione europea e dalla Nato e il ripristino del franco come moneta nazionale. Alle consultazioni ha ottenuto il 21,3% dei consensi, preceduta dal candidato indipendente centrista E. Macron (24,01%), con il quale si è confrontata al ballottaggio del 7 maggio, ricevendo il 34,2% dei suffragi contro il 65,8% dell'avversario, che è subentrato nella carica a F. Hollande. Nel giugno 2017 - nonostante il risultato deludente registrato alle consultazioni legislative, dove il Front National ha ottenuto solo 8 seggi - la donna politica è entrata per la prima volta in Parlamento, e nel marzo dell'anno successivo è stata confermata alla presidenza del partito. I risultati delle elezioni europee svoltesi nel maggio del 2019 hanno registrato la netta affermazione del Rassemblement National della donna politica, che ha ricevuto il 23,3% dei consensi, affermandosi come prima forza politica del Paese; in controtendenza i risultati delle consultazioni regionali del giugno 2021, alle quali il partito di Le Pen non è riuscito ad assicurarsi il controllo di alcuna regione, a fronte di un consolidamento dei consensi accordati alla destra gollista e ai socialisti. Candidatasi alle presidenziali dell'aprile 2022, la donna politica ha riportato al primo turno il 23,4% delle preferenze contro il 27,6% aggiudicatosi dal presidente uscente E. Macron, che l'ha sconfitta al ballottaggio tenutosi nello stesso mese con il 58,5% dei consensi. Il voto delle legislative del giugno 2022 ha comunque evidenziato una certa ripresa del Rassemblement National della donna politica, che ha ottenuto il 18,7% dei consensi; tale risultato è stato confermato al ballottaggio svoltosi nello stesso mese, dove la formazione di Le Pen ha decuplicato il numero dei deputati all'Assemblea Nazionale, aggiudicandosi 89 seggi. Nel novembre 2022 Le Pen ha lasciato la guida del partito, subentrandole J. Bardella.