Scrittore (Cesenatico 1885 - ivi 1979). Come poeta (La serenata delle zanzare, 1905; Poesie scritte col lapis, 1910; Poesie di tutti i giorni, 1911; Il giardino dei frutti, 1915; Poesie, 1905-1914, 1919, raccolte e più tardi riordinate, con l'aggiunta di versi successivi, in Tutte le poesie, 1966), M. vagheggia l'adolescenza, la provincia, le cose umili e tristi che egli, il più pascoliano dei crepuscolari, ama veramente: solo che, a differenza di Pascoli, ne avverte l'inutilità e il vuoto. Ma accanto o al fondo di questo intimismo lirico-autobiografico c'è anche in M. un atteggiamento più oggettivo, realistico di un realismo di sapore, appunto, regionale, risentitamente romagnolo, temperato però da un humour che, spesso, è lo schermo di una tenera pietà per i semplici, i "puri di cuore", ed è tale atteggiamento che prevale nella sua opera di narratore. Dei numerosi romanzi e raccolte di novelle, tutti o quasi di notevole valore artistico, ricordiamo: Il sole del sabato (1916); Guenda (1918); La voce di Dio (1920, n. ed. 1931); L'isola dell'amore (1920); Né bella né brutta (1921); I due fanciulli (1922, n. ed. 1962); I puri di cuore (1923); Il trono dei poveri (1928); L'Andreana (1935); Anna degli elefanti (1937, n. ed. 1963); La vedova Fioravanti (1941); Cento novelle (1943); I coniugi Allori (1946); Il fiocco verde (1948); Uomini soli (1954); La camera degli sposi (1958). Particolarmente felici i suoi libri di ricordi e confessioni: Mia madre (1923); Il tempo felice (1929); Via Laura (1931, n. ed. col titolo Il libro dei sorprendenti vent'anni, 1944); Fantasie olandesi (1932); Scrivere non è necessario (1938); Pane in desco (1940); L'odore del pane (1942); I grilli di Pazzo Pazzi (1951); Il libro degli amori (1960), libri poi fusi o riordinati nel vol. Tutti i ricordi (1962). E a tal "genere" in sostanza appartengono anche le raccolte di versi L'ultima estate (1969), Tre anni e un giorno (1971) e Le poverazze (1973), ispirate a un'ironico-malinconica saggezza della vecchiaia.