BARATTA, Mario
Nacque a Voghera il 13 ag. 1868; compiuti gli studi secondari nella città natia, s'iscrisse ai corsi della facoltà di scienze naturali dell'università di Torino, passando poi a Pavia, dove ebbe a maestro T. Taramelli e dove conseguì la laurea nel 1890. Dal 1891 al 1896 fu assistente all'ufficio centrale di meteorologia e geodinamica di Roma. Abbandonato l'ufficio e ritornato a Voghera per dedicarsi esclusivamente agli studi, nel 1903 conseguì la libera docenza in geografia fisica e nel 1911 vinse il concorso per la cattedra di geografia dell'università di Pavia. Con l'inizio della prima guerra mondiale si interessò alla vita politica, assumendo atteggiamenti non sempre coerenti e passando da un acceso mazzinianesimo all'entusiastica adesione al fascismo. Eletto nel 1922 preside della facoltà di lettere e filosofia, mantenne la carica sino alla morte, avvenuta a Casteggio (Pavia) il 4 sett. 1935.
Lo studio storico di fenomeni sismici fu il maggiore interesse scientifico del B., quello che lo accompagnò per tutta la vita. Dopo saggi giovanili sui fenomeni geodinamici e in particolare un lavoro monografico (1897) sul Vesuvio, che lo rivelò studioso attento e paziente, pubblicò la sua opera maggiore, storica e corologica, I terremoti d'Italia (Torino 1901), divisa in tre parti: la prima è una particolareggiata cronistoria, spesso completata da disegni cartografici, di 1364 movimenti tellurici italiani, avvenuti dall'anno I di Cristo al 1898; la seconda parte studia la sismicità di ogni regione italiana; la terza, infine, contiene un'amplissima bibliografia delle opere riguardanti i terremoti. Questo vastissimo materiale di studio consentiva al B. di riconoscere i centri sismici italiani e di costruire un'eccellente Carta sismica d'Italia, pubblicata insieme con un opuscolo Sulle aree sismiche italiane (Voghera 1901) e rielaborata, su basi completamente nuove, negli ultimi anni di vita, nell'opera I terremoti in Italia (Firenze 1936), pubblicata postuma dall'Accademia dei Lincei.
Avvenuto il violentissimo terremoto del 28 dic. 1908,per il quale andarono distrutte Reggio e Messina con gli abitati circostanti, il B. ebbe dalla Società geografica italiana l'incarico di studiarlo. Recatosi più volte sui luoghi allo scopo di raccogliere gli elementi più importanti per l'analisi scientifica del fenomeno, egli assolveva l'incarico pubblicando un'opera (La catastrofe sismica calabro-messinese, Roma 1917, 2 voll., il primo di testo e l'altro di tavole), giudicata magistrale per la descrizione dei luoghi, per l'abbondanza delle notizie, per lo studio del terremoto e del maremoto successivo, per i raffronti storici e le conclusioni.
All'interesse puramente geologico dei suoi studi il B. sovrappose gradualmente l'interesse geografico, sotto l'aspetto prevalentemente storico: studiò i problemi geografici connessi con la prima guerra mondiale; si occupò della storia delle trasformazioni fisiche di varie regioni d'Italia e in particolare della regione della foce del Po; diresse dal 1919 al 1929 la rivista La geografia,edita dall'Istituto geografico De Agostini di Novara, col quale collaborò in pubblicazioni destinate all'insegnamento, come gli atlanti storici (in collaborazione con P. Fraccaro e L. Visintin) e il Grande atlante geografico De Agostini (in collab. con L. Visintin, Novara 1927).
Fondamentali lavori storici il B. dedicò alle conoscenze e alle dottrine di Leonardo da Vinci nel campo cartografico e geografico, culminati con la pubblicazione complessiva delle carte geografiche di Leonardo, avvenuta postuma per cura della R. Commissione vinciana (I disegni geografici di Leonardo da Vinci conservati nel castello di Windsor. Riproduzione fototipica a colori e trascrizione a cura di M. B.,Roma 1941). Le carte sono metodicamente ordinate nei gruppi: schizzi e itinerari, rilievi e disegni topografici, carte corografiche, piante di città e il Mappamondo (di molto dubbia autenticità).
Tra le centinaia di scritti del B., citiamo ancora: Il Vesuvio e le sue eruzioni,Roma 1897; Leonardo da Vinci e i problemi della Terra,Torino 1903; La distribuzione della popolazione dell'Oltrepò pavese, Voghera 1910; Leonardo da Vinci e la cartografia,Voghera 1912; Atlante storico (in collaborazione con P. Fraccaro e L. Visintin), 3 voll., Novara 1923-24; La pianura vogherese e l'irrigazione,Voghera 1928.
Bibl.: R. Biasutti, M. B., in Riv. geogr. ital., XLII (1935), pp. 122-126; G. Caraci, Necrologie, in Bollett. d. R. Soc. geogr. ital.,s.6, XII (1935), pp. 682-684; P. Fraccaro, M. B.,in I disegni geografici di Leonardo da Vinci…,Roma 1941, p. 54 n. n.; Encicl. Ital.,App. I, p. 242.