CAMERINI, Mario
Regista cinematografico, nato a Roma il 6 febbraio 1895. Svolgeva una discreta attività nel cinema muto (1920-1929) distinguendosi col delicato Kiff Tebbi (1927) e soprattutto con Rotaie (1929) dove un'atmosfera sapientemente ossessiva si sposava a affettuosi ritagli d'idillio. In seguito, fra il 1931 e il 1940, manifestava il suo interesse per il ceto piccolo-borghese di ieri e di oggi, riproducendone i tipi e lo spirito in pellicole affabili e crepuscolari, percorse da una vena di umorismo provinciale e garbato: Figaro e la sua gran giornata (1931), Gli uomini che mascalzoni (1932), Il cappello a tre punte (1934), Darò un milione (1935), Il signor Max (1937), Batticuore (1938), Grandi magazzini (1939), Centomila dollari (1939), Una romantica avventura (1940). Le opere successive (I promessi sposi, 1941; Due lettere anonime, 1945; Molti sogni per le strade, 1948) sembrano accusare una certa stanchezza nel regista.