Carotenuto, Mario
Attore teatrale e cinematografico, nato a Roma il 29 giugno 1916 e morto ivi il 14 aprile 1995. Esuberante e valido caratterista, C., interprete disordinato ma aperto a ogni esperienza (comica, classica o del grande teatro di regia), in ogni ambito portò la sua dirompente, incontrollabile carica umana, anche se apparve sempre condizionato dalla volontà di un riscatto economico da realizzare immediatamente, con continue partecipazioni a film e spettacoli di cassetta ma di scarso rilievo artistico.
Figlio dell'attore del teatro dialettale e del cinema Raffaele detto Nello, ebbe un'infanzia e un'adolescenza molto difficili e soffrì profondamente per la lontananza della figura paterna; conservò sempre il segno di queste prime, dure esperienze, unito a una certa invidia per l'immediato successo del fratello maggiore Memmo. Fece le sue prime apparizioni nel mondo del cinema, come generico, in alcuni kolossal della fine degli anni Trenta (tra cui Scipione l'Africano, 1937, di Carmine Gallone) e successivamente in teatro con una serie di rappresentazioni organizzate per i militari italiani prigionieri dell'esercito britannico in Africa, durante la Seconda guerra mondiale. Dopo la guerra, iniziò una carriera più regolare come presentatore delle trasmissioni di Radio Firenze e quindi nell'avanspettacolo in ruoli da protagonista (specie con Tino Scotti). Nel 1956 G. Strehler lo chiamò a interpretare il ruolo di Peachum nella sua prima, storica messa in scena di L'opera da tre soldi di B. Brecht, e da quel momento la fortuna di C. conobbe un'improvvisa impennata: in teatro prese parte ad alcune importanti riviste di P. Garinei e S. Giovannini; interpretò poi il ruolo di Alfred Doolittle, il padre antipatico e alcolizzato, in My fair lady (1963); fu chiamato nuovamente da Strehler per I giganti della montagna di L. Pirandello (1966) e da L. Ronconi per Riccardo III di W. Shakespeare con Vittorio Gassman (1968). Negli anni successivi si dedicò quasi esclusivamente al teatro di prosa, interpretando testi contemporanei di H. Pinter, T. Williams, N. Simon, o testi classici di Shakespeare, Plauto, Molière e C. Goldoni.Nel cinema fu diretto da registi che non sempre seppero valorizzare le sue doti di interprete intelligente e ironico, e finì spesso con lo sprecare il suo talento in pellicole commerciali. Tra le sue prove migliori sono da ricordare La spiaggia (1954) di Alberto Lattuada, Pane, amore e… (1955) e Poveri, ma belli (1957) entrambi di Dino Risi, Lo scopone scientifico (1972) di Luigi Comencini, Girolimoni ‒ Il mostro di Roma (1972) di Damiano Damiani e infine, ormai al tramonto della carriera, Il romanzo di un giovane povero (1995) di Ettore Scola con Alberto Sordi. Svolse anche attività televisiva e di doppiaggio.
G. Governi, L. Settimelli, Nato con la camicia, Venezia 1997.