CORSO, Mario
Italia. San Michele Extra (Verona), 25 agosto 1941 • Ruolo: ala sinistra • Esordio in serie A: 23 novembre 1958 (Inter-Sampdoria, 5-1) • Squadre di appartenenza: 1958-73: Inter; 1973-75: Genoa • In nazionale: 23 presenze e 4 reti (esordio: 24 maggio 1961, Italia-Inghilterra, 2-3) • Vittorie: 4 Campionati italiani (1962-63, 1964-65, 1965-66, 1970-71), 2 Coppe Intercontinentali (1964, 1965), 2 Coppe dei Campioni (1963-64, 1964-65) • Carriera di allenatore: Napoli (giovanili, 1977-82), Lecce (1982-83), Catanzaro (1983-84), Inter (giovanili, 1984-85), Inter (1985-86), Inter (giovanili, 1986-87), Mantova (1987-89), Barletta (1989-90), Verona (giovanili, 1990-91), Verona (1991-92), Inter (osservatore, 1995-2001)
Calciatore dal gioco geniale, arriva all'Inter a 17 anni ‒ scoperto da Cappelli, acuto talent scout, nell'Audace di San Michele Extra ‒ insieme con il portiere Da Pozzo e la mezzala Guglielmoni per nove milioni di lire. Il gioco di Corso si basa solo sul sinistro ma con quello è impareggiabile, tanto che lo definiscono il "piede sinistro di Dio". Sua invenzione la punizione a 'foglia morta'. Pelé lo vorrebbe al Santos, resta invece all'Inter e in neroazzurro conquista ogni tipo di vittoria, anche se a Herrera non piace la sua incostanza nel rendimento e la scarsa voglia di allenarsi: ogni estate ne chiede la cessione, ma sempre la richiesta è respinta per iscritto dal presidente Moratti. Nonostante il suo valore, per altro, Corso non è sempre compreso, soprattutto in nazionale, dove viene fatto giocare poco e quasi malvolentieri. Dopo quindici anni di Inter, nel 1973, dopo che alla presidenza interista è subentrato Fraizzoli e quando Herrera ritorna sulla panchina neroazzurra, viene ceduto al Genoa. Nel 1975 lascia il calcio a causa di una doppia frattura della tibia. Da allenatore, si distingue soprattutto nella gestione dei settori giovanili di Napoli e Inter.