FIORENTINO, Mario
Architetto e urbanista, nato a Roma il 5 giugno 1918, morto ivi il 25 dicembre 1982. Nel 1945 è stato membro fondatore, assieme a B. Zevi, M. Ridolfi, L. Quaroni e L. Piccinato, dell'APAO (Associazione Per l'Architettura Organica, d'ispirazione wrightiana). In questo ambito ha partecipato alla redazione del Manuale dell'Architetto, a cura del CNR, e ha dato l'avvio alle sue collaborazioni professionali. L'inizio dell'attività, al fianco di Ridolfi, si caratterizzò per la sperimentazione sul tema della ''casa'' con la sopraelevazione in Via Paisiello, Roma (1948), e, a scala di quartiere, con l'esperienza dell'INA-Casa al Tiburtino, Roma (1950; capigruppo L. Quaroni, M. Ridolfi); proseguendo poi autonomamente con i quartieri UNRRA-CASAS a Cutro, Catanzaro (1950), e a San Basilio, Roma (1955). In seguito venne a delinearsi con più evidenza una ricerca imperniata su matrici geometriche e scelte tipologiche, che tengono conto dell'insieme dei rapporti fra i vari elementi della progettazione. Ciò si evidenzia con il Quartiere sperimentale Latte-Dolce, Sassari (1958; premio INARCH 1961) e soprattutto con gli edifici torre a Viale Etiopia (1957) e a Pietralata (1963), Roma, che rappresentano il successo di questa ricerca, giungendo sino a un sapiente controllo del dettaglio.
A partire dagli anni Sessanta, con la rielaborazione del PRG di Roma (1962, con Lugli, Passarelli, Piccinato e Valori), il suo interesse si è rivolto con più decisione verso l'attività urbanistica. Già socio effettivo dell'INU (Istituto Nazionale di Urbanistica), ne è stato presidente dal 1965 al 1968. Le forme geometriche dei volumi, le ''grandi dimensioni'', il nuovo disegno della città, sono problematiche che si ritrovano sulle sue proposte per l'Asse Attrezzato di Roma (redatte in collaborazione), che poi non ebbero esito.
Il decennio degli anni Settanta si è caratterizzato in F. come momento di dubbio e riflessione sul ruolo della professione nel nuovo quadro sociale, corrispondentemente anche agli esiti del suo impegno didattico, presso la facoltà di Architettura di Roma. Di questo periodo esperienza fondamentale ed emblematica è la vicenda progettuale dell'insediamento IACP a Corviale, Roma (1973-81), ''sistema'' residenziale sviluppato in lunghezza (1 km), in cui F. tenta, attraverso un complesso iter progettuale, di riannodare e risolvere in una grande sintesi tutte le problematiche che aveva in precedenza sperimentato sulle tipologie edilizie e sulla forma della città. Vedi tav. f.t.
Bibl.: G. Gandolfi, Cemento armato in evidenza negli edifici italiani, Roma 1962; Dizionario di architettura e urbanistica, ivi 1968, ii, pp. 343-44; M. Fiorentino, Quartiere Corviale-Roma, in Edilizia popolare in Europa, ivi 1982; Id., La casa-Progetti 1946-1981, ivi 1985.