MIRABELLA, Mario
– Scarse sono le informazioni biografiche su questo pittore, figlio di Gaetano e di Antonina Mannino, nato a Palermo il 3 apr. 1870.
Allievo di Francesco Lojacono e suo più fedele seguace e imitatore, dopo gli studi all’Accademia di belle arti nel capoluogo siciliano esordì nel 1893 con un’opera dal titolo Golfo di Napoli, oggi conservata presso il palazzo dei Normanni di Palermo, sede dell’Assemblea regionale siciliana (Malignaggi, 1991).
Il dipinto fu esposto nella primavera dell’anno successivo, insieme con un altro studio dal vero, alla IV Esposizione della Società promotrice di belle arti di Palermo, allestita dal Circolo artistico a palazzo Larderia-Gangi. In quella circostanza il M. conseguì il secondo premio ex aequo con il pittore Onofrio Tomaselli di Bagheria. Di maggiore rilievo, per il numero delle opere in mostra, fu la partecipazione alla V Esposizione della Società promotrice di belle arti allestita nell’aprile del 1896 nella sala rossa del teatro Politeama di Palermo.
Le cronache del tempo ricordano in particolare, fra le tele esposte, i dipinti Studio, Burrasca, Case rustiche, Stradale, Sferracavallo, Paese estivo. Negli anni successivi la presenza del M. è documentata anche nelle più prestigiose ribalte dell’Esposizione artistica di Firenze del 1897, cui partecipò con il dipinto Olivi nella conca d’oro, ed Esposizione nazionale di belle arti di Torino del 1898, in cui espose la tela Alla fonte (Bruno, 2001).
Il M. partecipò con alcune opere anche alla VI Esposizione della Società promotrice di belle arti allestita nel 1899 nella Rotonda del teatro Massimo (La Scola) e all’edizione successiva, nel 1900, nell’atrio di palazzo Villarosa, all’interno di un padiglione realizzato su progetto di Ernesto Basile.
Per quella data tuttavia la critica non aveva mancato di notare la situazione di stallo in cui indugiava la pittura del Mirabella. Sulle pagine del Giornale di Sicilia un anonimo recensore affermava infatti che «dei giovani, il Mirabella è il più vecchio, almeno in arte, perché mi pare che abbia imitato una maniera, ed il suo Febbraio piovoso appare monotono per fattura: gli ulivi ed i sassi del primo piano si somigliano e mi pare che vi sia la preoccupazione di imitare Lojacono». L’adesione incondizionata ai modi propri della pittura del maestro costituì alla lunga un limite molto forte per l’affermazione della fortuna critica del M. che Accascina non esitò a definire «eroe e vittima» dell’insegnamento del Lojacono: «una fortuna e una disgrazia, che, quanto fu in lui di schietto rimane sommerso in questa pittura “alla Lojacono”, già divenuta una cifra per Lojacono stesso, cioè la sua bella facilità tecnica soprattutto, per cui in una ora, riusciva a inchiodare, sulla tela, rupi e cielo tanto meglio se dimenticava il maestro».
Nel 1897, frattanto, si era sposato con Carmela Sarnella, di origine napoletana, che gli diede sette figli, fra cui il pittore Sabatino. Nel 1898, dopo un soggiorno a Taormina in compagnia del maestro, il M. decise di trasferirvisi stabilmente. A Taormina, di cui fu anche sindaco, il M. rimase fino al 1910. A questi anni risalgono gli studi di vedute dedicati ai vicoli di Taormina e i più ampi paesaggi con il teatro antico e l’Etna sullo sfondo (I Mirabella …, p. 64, tav. XXIV).
Nel 1915 il M. partecipò alla mostra del Ventaglio patriottico, promossa e allestita dal Giornale di Sicilia nei locali della sua sede palermitana al fine di raccogliere fondi per la causa bellica dopo l’entrata in guerra dell’Italia. Accanto a tutti gli altri iscritti al Circolo artistico, che patrocinava l’iniziativa, il M. espose un ventaglio in cui erano dipinti «con lodevole valentia un mare grigio di ferro, un cielo nubioso e tra mare e cielo una linea di navi di plumbei colossi in linea di battaglia» (Colnago). Dei sempre più assidui soggiorni a Erice, dove era solito trascorrere metà dell’anno, dal 1915 rimane testimonianza nei molti dipinti dedicati alla campagna trapanese: Veduta della marina di Trapani, Veduta del monte Cofano, Monte Cofano, Veduta di Trapani da Erice, Erice: antica torre, Erice: cortile di casa Ziino, Erice, tutte opere di collezione privata oggi conservate fra Palermo e Roma (I Mirabella …, pp. 52-58, tavv. XII-XVIII).
Allo stesso modo l’interesse per l’archeologia e il paesaggio con rovine è attestato nei nove dipinti del M. presenti nella donazione Giuseppe Sinatra al Comune di Agrigento, oggi esposti nell’ex collegio dei filippini, sede provvisoria del Museo civico, e realizzati probabilmente a partire da alcune fotografie fornite al M. dal committente-collezionista: Paesaggio agrigentino, Tempio di Giunone dalla Valle dei Templi, Telamone, Tempio di Eracle, Tempio della Concordia dalla Valle dei Templi, Paesaggio con ruderi, Ulivi, Scogliera e un secondo Paesaggio agrigentino (Griffo - Zirretta, 1964; Bongiovanni, 1997, pp. 174-182, tavv. II.5-II.13).
Nel 1921 espose a Palermo alla Mostra permanente di belle arti allestita dal Circolo artistico negli ex magazzini della Fabbrica italiana pianoforti, in via Ruggero Settimo. Del 1926 è invece la partecipazione alla mostra d’arte a villa Gallidoro (Bruno, 2001).
Presente nel 1928, con le opere Autunno, Trapani: marina, Marina grigia, Tramonto e Pomeriggio, alla I Mostra siciliana di pittura, scultura, bianco e nero, promossa dal Sindacato provinciale fascista di belle arti, nel 1929 il M. aderì ancora alla seconda edizione della manifestazione con due opere: Bosco e Cortile. Quest’ultimo dipinto venne acquistato dalla Civica Galleria d’arte moderna di Palermo, in cui si conservano anche le tele Paesaggio, Monte Pellegrino e Monte San Giuliano, La Cala (Collura; Puleri; La Barbera). Altre sue opere sono conservate nelle collezioni della Provincia regionale di Palermo – Golfo di Palermo da Romagnolo (Proto) – e del Banco di Sicilia: Sentiero di campagna, Castello sul mare, La casa diruta (Barbera, 1990; D’Antoni).
Il M. morì a Palermo il 26 apr. 1931.
Aggiunte al catalogo dell’artista sono state proposte da Bongiovanni (2001, 2005), Barbera (2007) e Governale (2008).
Fonti e Bibl.: Necr.: La morte di M., in Giornale di Sicilia, 26 apr. 1931; IV Esposizione della Società promotrice di belle arti, in Giornale di Sicilia, 6-7 apr. 1894; IV Esposizione della Società promotrice di belle arti, in Psiche, 5 ag. 1894; La Promotrice del 1896, ibid., 16 giugno 1896; Esposizione siciliana, in Flirt, 10 apr. 1899; Esposizione della Promotrice, in Giornale di Sicilia, 24-25 apr. 1899; V. La Scola, L’Esposizione promotrice di belle arti, in Flirt, 10 maggio 1899; «Il Troiano», L’esposizione del Circolo artistico a Palazzo Villarosa, in Giornale di Sicilia, 27-28 apr. 1900; Una magnifica festa di arte e di patriottismo. La vendita dei ventagli al Circolo artistico, ibid., 31 luglio - 1° ag. 1915; Intorno all’Esposizione del Ventaglio, ibid., 13-14 ag. 1915; Per l’esposizione di ventagli. Variazioni sul tema, ibid., 26-27 ag. 1915; F. Colnago, La mostra del Ventaglio, ibid., 27-28 ag. 1915; L’esposizione dei ventagli patriottici al Circolo artistico, in L’Ora, 30-31 ag. 1915; L’esposizione dei ventagli, in Giornale di Sicilia, 31 agosto-1° sett. 1915; La Mostra permanente di belle arti, ibid., 27-28 ag. 1921; Una Permanente a Palermo, ibid., 15-16 sett. 1921; La Mostra permanente di belle arti, ibid., 27-28 sett. 1921; Prima Mostra siciliana di pittura, scultura, bianco e nero promossa dal Sindacato provinciale fascista di belle arti (catal.), Palermo 1928, pp. n.n.; II Mostra d’arte del Sindacato siciliano degli artisti. Pittura, scultura, bianco e nero, arti decorative (catal.), Palermo 1929, p. 34; M. Accascina, Ottocento siciliano. Pittura, Palermo 1939, p. 100; P. Griffo - G. Zirretta, Il Museo civico di Agrigento un secolo dopo la sua fondazione, Palermo 1964, p. 147; R. Collura, La Civica Galleria d’arte moderna «Empedocle Restivo», Palermo 1974, p. 51; F. Grasso, Ottocento e Novecento in Sicilia, in Storia della Sicilia, X, Napoli 1981, p. 194; Pittori siciliani dell’800 e del primo ’900 (catal.), a cura di F. Grasso, Palermo 1989, p. 14; D. Malignaggi, Le collezioni d’arte, in Il palazzo dei Normanni, Palermo 1991, p. 248; D. Matteucci - R. Pellegrini, in Il paesaggio in Sicilia tra Ottocento e Novecento, Roma 1991, pp. 64-66, schede 46-52; G. Barbera, La pittura dell’Ottocento in Sicilia, in La pittura in Italia. L’Ottocento, Milano 1992, II, pp. 531, 922; Id., La pittura dell’Ottocento in Sicilia, in Ottocento. Catalogo dell’arte italiana dell’Ottocento, n. 21, Milano 1992, p. 28; A. D’Antoni, in L. Sarullo, Dizionario degli artisti siciliani, II, Pittura, a cura di M.A. Spadaro, Palermo 1993, p. 358; S. Puleri, in L. Bica, Ottocento in Sicilia. Città e paesaggio nella pittura, Palermo 1994, pp. 57 s.; G. Bongiovanni, De Maria Bergler, Marchesi, M., De Francisco e Camarda nella collezione Sinatra, in La collezione Sinatra (catal., Agrigento), a cura di G. Costantino, Caltanissetta-Roma 1997, p. 163; M.A. Spadaro, Immagini di Trapani. Vedute dal XVI agli inizi del XX secolo, in Miscellanea Pepoli. Ricerche sulla cultura artistica a Trapani e nel suo territorio, a cura di V. Abbate, Trapani 1997, p. 71; M. La Barbera, in Vedute di Palermo (catal.), a cura di A. Purpura, Palermo 2000, pp. 22 s.; G. Bongiovanni, in Ottocento siciliano. Dipinti di collezioni private agrigentine (catal., Agrigento), a cura di G. Barbera, Napoli 2001, pp. 150-153, schede 58-61; I. Bruno, Tre generazioni di pittori, in I Mirabella. Una famiglia di pittori a Palermo (catal.), Palermo 2001; G. Ingaglio, Gli argini e gli orizzonti. Approccio ermeneutico al paesaggio di Agrigento tra città antica e città moderna, in «L’obietto move il senso». Giornate di studio su arte e paesaggio, a cura di G.E. Viola, Roma 2003, pp. 107-126; G. Bongiovanni, Paesaggi e monumenti: inediti di Giuseppe Enea e M. M., in Il monumento nel paesaggio siciliano dell’Ottocento (catal., Agrigento-Palermo), a cura di G. Costantino, Palermo 2005, pp. 111-117; I. Bruno, La pittura dell’Ottocento nella Sicilia occidentale. Artisti e mecenati, in La pittura dell’Ottocento in Sicilia tra committenza, critica d’arte e collezionismo, a cura di M.C. Di Natale, Palermo 2005, pp. 143-146; G. Barbera, in Poliorama pittoresco. Dipinti e disegni dell’Ottocento siciliano (catal., Agrigento), a cura di G. Barbera, Cinisello Balsamo 2007, p. 123, scheda 31; S. Proto, Vedute e luoghi della costa sudorientale, in Romagnolo e dintorni, a cura di T. Romano, Palermo 2007, p. 115; Maestri dell’Ottocento siciliano tra collezionismo ed antiquariato (catal.), a cura di A. Governale, VI, Palermo 2008, pp. 32-35, scheda 7; Maestri della pittura siciliana tra collezionismo ed antiquariato (catal.), a cura di A. Governale, VII, Palermo 2008, pp. 58-65, schede 15 s.
D. Lacagnina