Nascimbene, Mario
Compositore, nato a Milano il 28 novembre 1913 e morto a Roma il 6 gennaio 2002. Accostatosi al cinema con una formazione 'tecnica', N. appartiene alla generazione successiva a quella dei pionieri, rappresentata da Ezio Carabella, Nuccio Fiorda ed Enzo Masetti. Questo gli permise di osare di più in termini di sperimentazione: pur incanalandosi nell'alveo di un tematismo tradizionale, N. si rivelò infatti un vero e proprio 'inventore di suoni'. Nel 1991 ottenne il David di Donatello alla carriera.
Allievo di I. Pizzetti al Conservatorio di Milano, frequentò i corsi sulla musica per film tenuti da Masetti al Conservatorio di Roma. Se il suo debutto ufficiale nel cinema avvenne nel 1941 con L'amore canta di Ferdinando M. Poggioli, le prime esperienze risalivano ai tardi anni Venti, quando l'adolescente N. aveva dato vita all'Associazione milanese artisti cinematografici, produttrice di film amatoriali, tra cui La sua vittoria, diretto e musicato da N. stesso: un'esperienza rimessa a frutto nel 1950, quando fondò la Meridiana Film, specializzata in cortometraggi, con cui lavorarono molti cineasti emergenti. Fin dagli esordi, comunque, furono evidenti le capacità di N.: una forte adesione all'immagine, anche al di là del dato meramente illustrativo, che traduce al meglio l'intimismo e il formalismo di Poggioli come l'umorismo surreale di Carlo Ludovico Bragaglia in Se io fossi onesto (1942), o la vena enfatica e marziale di Francesco De Robertis in Fantasmi del mare (1948).
Fu tuttavia con Roma, ore 11 (1952) di Giuseppe De Santis che N. mise per la prima volta in luce la sua personalità. Ricostruzione di un fatto di cronaca (il crollo di una scala che travolge alcune dattilografe), il film trovò nella colonna sonora l'elemento più icastico: il ticchettio della macchina da scrivere venne inserito nella partitura, acquistando un'imprevedibile valenza ritmica ed espressiva. Questo modo di reinventare i suoni divenne una costante in N.: le incudini e i campanelli di bicicletta che, unitamente alle percussioni, illustrano l'ambiente di fabbrica in Cronaca di un delitto (1953) di Mario Sequi; il battito dell'orologio in Cento anni d'amore di Lionello De Felice (1954); il 'corno vichingo' (in realtà un corno registrato a doppia velocità e riprodotto a un'ottava più bassa) di The Vikings (1958; I Vichinghi) di Richard Fleischer; il rastrello da giardino surrettiziamente utilizzato ‒ nominalmente dovrebbe suonare uno strumento nuovo, il 'rastrophon' ‒ in One million years B.C. (1966; Un milione di anni fa) di Don Chaffey.
Nella filmografia di N. non mancarono quindi produzioni internazionali, come dimostrano anche le colonne sonore per Joseph L. Mankiewicz: The barefoot contessa (1954; La contessa scalza) e The quiet American (1958; Un americano tranquillo). Tuttavia a suggerirgli le partiture più ispirate furono il cinema italiano e, soprattutto, l'incontro con Valerio Zurlini, a partire da Estate violenta (1959), dove il tema romantico dei protagonisti è contrappuntato con un intervento ritmico dei timpani ispirato a Radio Londra, passando per La ragazza con la valigia (1961), Le soldatesse (1965), fino ad arrivare a La prima notte di quiete (1972), caratterizzato dall'atmosfera orchestrale alla Duke Ellington. Importante fu anche l'incontro con Roberto Rossellini, circoscritto però alle opere televisive: Atti degli apostoli (1968), Blaise Pascal (1971), Cartesius (1974), Il Messia (1976).
N., allievo di Pizzetti e capace di grandi ricercatezze armoniche, fu tentato anche dalla musica 'colta'. Arrivarono così lavori sinfonico-corali, balletti, la commedia musicale Piccola Margaret e l'opera lirica per televisione Faust a Manhattan (1965), entrambe su suo libretto, a testimonianza di una vena letteraria che lo portò nel 1992 a pubblicare un'autobiografia (Malgré moi, musicista) ricca di aneddoti e preziosa nel documentare il sodalizio, anche umano, con Zurlini.
G. Gualerzi, C. Marinelli Roscioni, 50 anni di opera lirica alla Rai 1931-1980, Torino 1981, passim; G. Rondolino, Cinema e musica, Torino 1991, p. 106; E. Comuzio, Colonna sonora ‒ Dizionario ragionato dei musicisti cinematografici, Roma 1992, ad vocem.