PUCCINI, Mario
Pittore, nato a Livorno il 28 giugno 1865, morto a Firenze il 18 giugno 1920. Studiò dapprima nell'Accademia di belle arti di Firenze, sotto il Fattori, poi nella scuola libera del nudo della stessa accademia. Colto da improvvisa demenza nel 1893, fu ricoverato in un ospedale e ne uscì risanato cinque anni dopo. Allora la sua arte, al pari del suo carattere, apparve profondamente mutata, pervasa di acceso e impetuoso lirismo. Visse e operò a Livorno. Sorto, e distaccatosi per geniale impulso, dal tronco macchiaiolo, il P. condusse la macchia oltre al limite toccato dalle più febbrili e concitate espressioni del Lega. Il suo impianto, affidato unicamente all'ordito delle pennellate, serbò tuttavia - latente scheletro - la vigorosa armatura grafica e plastica derivatagli dal Fattori.
L'opera del P. costituisce un'espressione saliente e tipica di quel periodo, sulla fine del sec. XIX, in cui tutte le arti, reciso qualsiasi nesso con tradizione e cultura, limitatesi nei loro primordiali moventi istintivi, fecero capo al "colorismo", puro insorgere e disfrenarsi dionisiaco dell'ispirazione lirica.
Bibl.: M. Tinti, La pittura di M. P., in Il Vaglio, i marzo 1913; U. Ojetti, in Corriere della sera, 19 giugno 1920; M. Tinti, M. P. pittore meridiano, in Il Resto del Carlino, 18 giugno 1924; E. Somaré, Storia dei pittori italiani dell'Ottocento, Milano 1928, II, pp. 189-91; M. Tinti, Il pittore M. P., Bergamo 1931; C. Carrà, Il pittore M. P., in L'Ambrosiano, 11 marzo 1931; A. Spaini, Il pittore P., in Il Resto del Carlino, 17 aprile 1931; Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXVII, Lipsia 1933 (con bibl.).