SILVESTRI, Mario
Ingegnere nucleare, nato a Verona il 10 giugno 1919, morto a Milano il 13 settembre 1994. Professore al Politecnico di Milano di Impianti nucleari e poi, dal 1979, di Energetica, fu tecnico di livello internazionale nel campo dell'utilizzazione pratica dell'energia nucleare. Nel 1949 fu fra i fondatori a Milano del CISE (Centro Italiano Studi ed Esperienze) che, con capitale della soc. Edison − dalla quale S. proveniva −, si proponeva come nucleo di aggregazione per la nascita dell'industria nucleare in Italia. Sia nel CISE sia nella sua attività di docente universitario, S. diede contributi fondamentali al progetto della centrale elettronucleare di Trino Vercellese della soc. Edison (poi dell'ENEL).
Nel contrasto che negli anni Sessanta si venne a determinare, nell'ambito della problematica sull'industria dell'energia elettrica in Italia, fra la struttura privata e quella pubblica, S. prese posizione nettamente a favore del riconoscimento dell'iniziativa privata, esponendo le sue considerazioni nel libro-documento Il costo della menzogna - Italia nucleare 1945-1968 (1968). Successivamente si dedicò alla progettazione di centrali elettriche con reattori a fissione nucleare, pervenendo a proporre un reattore nucleare a fissione di uranio di concezione assolutamente nuova, moderato ad acqua pesante e refrigerato ad acqua normale e vapore acqueo; la realizzazione di questo reattore, noto con l'acronimo CIRENE (correntemente sciolto come ''reattore a nebbia''), fu fatta propria del CNEN (Comitato Nazionale per l'Energia Nucleare), ed era già in fase avanzata quando tutte le iniziative nucleari in Italia furono bloccate dal referendum antinucleare che ebbe luogo nel giugno 1987. In quel frangente S. si batté sia contro gli argomenti degli antinuclearisti sia contro certi atteggiamenti di tecnici del settore, cercando di sfrondare la grave questione da ogni assunto dogmatico (la convinzione, da una parte, dell'intrinseca nocività del nucleare, dall'altra, della possibilità di realizzare un reattore ''sicuro'' e della praticabilità delle energie ''alternative'') e di fare capo invece a un esame oggettivo e razionale di tutti i parametri tecnici, ambientali e socio-economici rilevanti.
All'attività d'ingegnere nucleare S. affiancò quella di cultore di saggistica politico-militare, che lo portò a pubblicare diverse opere di grande qualità e di notevole efficacia divulgativa. Fra queste vanno ricordate in particolar modo Isonzo 1917 (1965), corposa analisi del principale episodio militare della prima guerra mondiale sul fronte italiano, la disfatta di Caporetto, e La decadenza dell'Europa occidentale (3 voll., 1977-79), che mette in luce l'importanza della perdita del primato tecnologico, prima che ideologico, dell'Europa. Da ricordare infine l'impegnata attività didattica e di organizzazione e divulgazione della cultura scientifica in campo nucleare: in particolare si devono a S. i primi corsi universitari d'Ingegneria nucleare al Politecnico di Milano. Tra i vari incarichi rivestiti, si ricordano la direzione del progetto finalizzato ''Energetica'' del CNR e la partecipazione al progetto ''Alessandro Volta'' per le celle fotovoltaiche, sempre del CNR.