SOLDATI, Mario
Regista e scrittore, nato a Torino il 17 novembre 1906. Educato in un collegio di gesuiti, studiò lettere in quella università; fu poi allievo dell'Istituto superiore di storia dell'arte in Roma.
Come regista cinematografico la sua vena migliore, fuori d'ogni calligrafismo o preziosità, si può ritrovare in quelle evocazioni d'un Ottocento malizioso e garbato, o sentimentale e fogazzariano, cui egli ha generalmente tenuto fede con rara onestà e coerenza di stile. In questo campo la sua fama è affidata a film come Piccolo mondo antico, 1940; Malombra, 1942; Le miserie di Monsù Travet, 1945; Daniele Cortis, 1947, dove a temi di particolare lindura corrispondono soluzioni espressive e figurative di studiatissima grazia e, non di rado, di delicata poesia. Ha anche curato numerose sceneggiature, fra cui Gli uomini che mascalzoni!, 1931; Ma non è una cosa seria, 1936; Il signor Max, 1938; Un colpo di pistola, 1942.
Come scrittore, nei suoi racconti (Salmace, Novara 1929; L'amico gesuita, Roma s. a.; La verità sul caso Motta, Milano 1941) il S. oscilla tra un clima avventuroso, quasi surrealista, e un clima più intimo, più quieto, dove le allucinazioni dei sensi vengono a spegnersi in una ironia delicatamente evocativa. Ha inoltre pubblicato: America, primo amore, Firenze 1935, ricordi di un viaggio negli Stati Uniti; Fuga in Italia, Milano 1947, sulle vicende italiane posteriori all'armistizio.