MARITTIMA
. Denominazione, oggi caduta in disuso, ma frequentemente adoperata nei secoli passati per designare una parte del Lazio meridionale, compresa approssimativamente fra la dorsale dei Monti Lepini, le pendici meridionali dei Colli Albani e il mare, da Nettuno a Terracina; vi rientrava perciò tutta la regione pontina e il versante marittimo dei Lepini. Il nome ha origine e significato analogo a quello di Maremma.
Dal sec. XII-XIII la regione costituì un'unità amministrativa e formò insieme con la Campagna (v.) una provincia dello stato pontificio, sotto il govemo di un rector. I centri principali della Maritima erano Civita Lavinia, Velletri, Cori, Sermoneta, Sezze, Piperno, Terracina. La provincia di Campagna e Marittima con capitale Frosinone sussiste ancora nel riordinamento amministrativo fatto da Pio VI nel 1816; ma poiché per i luoghi posti fra i Lepini e il mare le comunicazioni col capoluogo erano poco agevoli, Gregorio XVI nel 1833 staccò la Marittima e la eresse a delegazione a sé con capoluogo Velletri. Dopo il 1870, creatasi l'unica provincia di Roma, il territorio di quella delegazione venne a costituire il circondario di Velletri, oggi anch'esso soppresso; il nome Marittima fu da allora abbandonato.
Bibl.: G. Falco, in Arch. d. R. Soc. Rom. di st. pat., XXXVIII (1915), p. 677 segg.; XLII segg. (1919 segg.); G. Tomassetti, La Camp. Rom. ant. med. e mod., Roma 1910-1926, I, p. 122 segg.; II, passim.