TWAIN, Mark
Pseudonimo col quale è noto lo scrittore americano Samuel Langhorne Clemens, nato a Florida (Missouri), il 30 novembre 1835, morto a Redding (Connecticut) il 21 aprile 1910. La famiglia Clemens si trasferì presto a Hannibal, sul fiume Mississippi. All'età di dodici anni gli morì il padre, e da allora il ragazzo non frequentò più la scuola; ma dalla lettura e dalla vita avventurosa acquistò non solo una profonda conoscenza dell'umanità ma pure una larga cultura letteraria. Per alcun tempo lavorò in una tipografia, e dai 17 ai 24 anni fu pilota di piroscafo sul Mississippi, adottando per pseudonimo le parole Mark Twain, usate dai piloti per indicare la profondità dell'acqua ("segna due braccia"). Di questo periodo della vita fece più tardi la descrizione in Life on the Mississippi (1883). Poi osservò da vicino la vita dei cercatori d'oro nel Far West, che trattò in una serie di racconti, The Celebrated Jumping Frog of Calaveras County and other sketches (1867), e nel libro Roughing (1872). Divenuto celebre dopo la pubblicazione dei primi racconti, fece nel 1867, come corrispondente di un consorzio di giornali, un viaggio nei paesi mediterranei, le cui vicende egli narrò in un libro Innocents Abroad, or The new Pilgrim's Progress (1869), che ebbe grande successo.
Per molti lettori, questo libro e un altro libro di viaggi, A Tramp Abroad (1880), non sono altro che esempî riusciti dell'esagerato umorismo americano, ma in verità l'autore fa la satira dei turisti incapaci di comprendere ciò che vedono, e dei ciceroni ignoranti. Ma se M. T. poté appena parere un pensatore, essendo conosciuto come scrittore umoristico e realista, non di meno anche nei primi libri aveva cominciato la guerra, che non abbandonò mai, contro tutte le forme dell'insincerità e dell'ipocrisia. Che fosse capace d'un nobile entusiasmo si vede nelle Personal Recollections of Joan of Arc (1895), mentre nel A Connecticut Yankee in King Arthur's Court (1889) fa la satira dei costumi medievali.
Se è vero che oggi gli scritti umoristici di M. T. sembrano d'un gusto invecchiato, il loro valore duraturo consiste più che altro nella rappresentazione di diversi aspetti della vita, benché questa appartenga ormai in gran parte al passato. Tali scritti hanno dunque soprattutto un valore storico. La fama di M. T. sembra invece affidata precipuamente ai suoi tre lunghi romanzi: The Adventures of Tom Sawyer (1876), The Adventures of Huckleberry Finn (1884), Pudd'nhead Wilson (1894). L'ambiente di questi romanzi è la vallata del Mississippi, dove l'autore passò gli anni giovanili; essi sono quindi fino a un certo punto autobiografici. Nella rappresentazione della vita a lui familiare e nel dipingere i caratteri - specialmente dei ragazzi - M. T. si dimostra uno dei più grandi scrittori realistici della letteratura moderna.
Gravi rovesci finanziarî indussero M. T. a fare un viaggio intorno al mondo, tenendo dappertutto letture e conferenze e poi descrivendo il viaggio nel libro Following the Equator (1897). Con questi sforzi guadagnò tanto da poter pagare i debiti fino all'ultimo dollaro; ma, da tali esperienze pratiche, gli derivò un sentimento di pessimismo. Malgrado il suo stile umoristico o piuttosto satirico, egli era in fondo malinconico: per lui, fonte dell'umorismo non è la gioia, ma la tristezza che proviene dalla conoscenza delle bassezze del genere umano.
Negli ultimi anni egli si consacrò alla composizione dell'autobiografia (pubblicata nel 1924). Dopo la sua morte la valutazione delle sue opere s'è alquanto modificata. Alcuni critici vedono in lui un filosofo mancato, che aveva troppo dissipato le sue energie. Ma guardando all'insieme della vita e degli scritti, si può dire che Mark Twain appartiene alla schiera dei grandi umoristi di tutti i tempi.
Ediz.: Opere complete: Writings of M. T., in diverse edizioni in 25 volumi, 1899-1922. Il carteggio, M. Twain's Letters, voll. 2, 1917; l'autobiografia, M. T.'s Autobiography a cura di A. Bigelow Paine, voll. 3, New York 1912 e voll. 2, ivi 1924; ediz. condensata: A short life of M. T., ivi 1920. Numerosissime le edizioni delle varie opere separate e delle traduzioni in tutte le lingue, molte anche in italiano, Tom Sawyer e Huckleberry Finn da T. Orsi, ecc.
Bibl.: Si veda pure: Merle Johnson, A Bibliography of the works of M. T., New York 1935. La Cambridge History of American Literature, IV (1921) contiene una critica eccellente con estesa bibliografia. Fra molti altri libri si può citare: W. D. Howells, My M. T., reminiscences and criticisms, New York 1910; V. M. Brooks, The ordeal of m. 2, ivi 1920; C. Clemens, My Father M. T., ivi 1931; F. Schönemann, M. T. als litterarische Persönlichkeit, Jena 1925; S. Leacock, M. T., New York 1933.