Wallinger, Mark
Wallinger, Mark. ‒ Artista britannico (n. Chigwell 1959). Ha studiato alla Chelsea school of art e poi al Goldsmiths College, dove è stato anche tutor dal 1986. Pittore, videoartista, scultore e fotografo, guarda al mondo britannico con occhio irriverente, umoristico e scettico, affrontando la realtà storica nei suoi più attuali aspetti sociali, politici e religiosi. Nel 2000 la monografica Credo, ospitata alla Tate Liverpool, ha proposto tutti gli aspetti che caratterizzano la sua produzione degli ultimi quindici anni. Nel 2001 in No man’s land, alla Whitechapel art gallery di Londra, ha presentato opere come Threshold to the Kingdom (2000, video in slow motion di persone che attraversano le doppie porte automatiche di un aeroporto, con il doppio significato di entrata nel Regno Unito e nel paradiso e la guardia nel ruolo di san Pietro) e Ecce Homo (1999, prima scultura a occupare lo spazio del plinto vuoto a Trafalgar square), che rappresenta il Cristo seminudo e coronato di spine in tutta la sua vulnerabilità e ha portato, rappresentando la Gran Bretagna, alla 49a Biennale di Venezia (2001), cui ha partecipato anche nel 2005 all’interno della mostra L’esperienza dell’arte. Sue mostre monografiche sono state organizzate alla Neue Nationalgalerie di Berlino (2004), all’Hangar Bicocca di Milano (2005), a Città di Messico (2005), all’Estorick collection di Londra (2006), alla Galleria nazionale di Praga (2006), alla Tate Britain di Londra (2007, dove ha esposto State Britain), al Centre Pompidou di Parigi (2007), al Whitney museum of American art di New York (2007) e al De Pont museum di Tilburg (2011). Nel 2012, con C. Shawcross e C. Ofili, ha partecipato alla National gallery di Londra a Metamorphosis: Titian 2012 con un’opera ispirata ai dipinti di Tiziano presenti nella galleria e basati sulle Metamorfosi di Ovidio. Ha vinto il Turner prize nel 2007.