marmo
Due occorrenze in Cv IV XXIX 5; è la polemica contro coloro che credono alla nobiltà della propria stirpe, e la citazione da Giovenale (Sat. VIII 68 ss.) Da te a la statua fatta in memoria del tuo antico non ha dissimilitudine altra, se non che la sua testa è di marmo, e la tua vive, è corretta da D., il quale sostiene che la differenza è più grande, perché la statua genera buona fama alla famiglia, mentre il discendente degenere la distrugge.
In Rime C 71 e 72 la parola costituisce la rima baciata che chiude il componimento, il marmo a cui è ridotto l'innamorato a causa del cuore di marmo della pargoletta: Saranne quello ch'è d'un uom di marmo, / se in pargoletta fia per core un marmo.
In If XVII 6 m. indica estensivamente la pietra degli argini su cui i poeti camminano: i passeggiati marmi. In If XX 49 ebbe tra ' bianchi marmi la spelonca / per sua dimora, si allude ai candidi m. dei monti di Carrara, dove viveva l'indovino Aronte. In Pg IX 95 m. indica la consistenza e il candore del primo scalino davanti alla porta del Purgatorio; di marmo candido e addorno / d'intagli è la ripa della cornice dei superbi (X 31; cfr. anche v. 55).
In Fiore XXVIII 8 il cassero del bel castello fatto costruire da Gelosia è tutto di marmo lavorato ad iscarpello.