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marmo

di Bruna Cordati Martinelli - Enciclopedia Dantesca (1970)
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marmo

Bruna Cordati Martinelli

Due occorrenze in Cv IV XXIX 5; è la polemica contro coloro che credono alla nobiltà della propria stirpe, e la citazione da Giovenale (Sat. VIII 68 ss.) Da te a la statua fatta in memoria del tuo antico non ha dissimilitudine altra, se non che la sua testa è di marmo, e la tua vive, è corretta da D., il quale sostiene che la differenza è più grande, perché la statua genera buona fama alla famiglia, mentre il discendente degenere la distrugge.

In Rime C 71 e 72 la parola costituisce la rima baciata che chiude il componimento, il marmo a cui è ridotto l'innamorato a causa del cuore di marmo della pargoletta: Saranne quello ch'è d'un uom di marmo, / se in pargoletta fia per core un marmo.

In If XVII 6 m. indica estensivamente la pietra degli argini su cui i poeti camminano: i passeggiati marmi. In If XX 49 ebbe tra ' bianchi marmi la spelonca / per sua dimora, si allude ai candidi m. dei monti di Carrara, dove viveva l'indovino Aronte. In Pg IX 95 m. indica la consistenza e il candore del primo scalino davanti alla porta del Purgatorio; di marmo candido e addorno / d'intagli è la ripa della cornice dei superbi (X 31; cfr. anche v. 55).

In Fiore XXVIII 8 il cassero del bel castello fatto costruire da Gelosia è tutto di marmo lavorato ad iscarpello.

Vocabolario
marmo
marmo (ant. màrmore) s. m. [lat. marmor -ŏris, dal gr. μάρμαρος]. – 1. a. In petrografia, roccia calcarea che, per effetto di metamorfismo dinamico o di contatto, ha assunto struttura cristallina a grana uniforme, così da rassomigliare...
marmato
marmato agg. [der. di marmo], tosc. – Freddo come il marmo: dita m., piedi m.; essere freddo m.; C’è qualcosa di caldo? Sono marmato (Pratolini).
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