MARNIX, Philippe de, signore di Sainte-Aldegonde
Figlio di Giacomo di M. e di Maria di Haméricourt, nato a Bruxelles tra il 7 marzo e il 20 luglio 1540, morto a Leida il 15 dicembre 1598. Suo nonno Giovanni, di origine savoiarda, si era stabilito nei Paesi Bassi al seguito di Margherita d'Austria (v.), della quale fu segretario e tesoriere generale. Filippo, studiata teologia a Lovanio, Parigi e Dole, seguitò gli studî in Italia, a Pavia e forse a Bologna, e in Italia sembra essere stato guadagnato alla Riforma. Da un soggiorno prolungato a Ginevra, dove subì l'influsso diretto di Calvino e di Teodoro di Beza, trasse la ferma risoluzione di dedicare la vita al trionfo del calvinismo. Rientrato in patria, continuò lo studio della teologia, ma nel 1565 si gettò nella lotta in difesa delle proprie idee, e aderì al compromesso dei nobili (v. gueux), tra i quali egli rappresentava la tendenza più nettamente protestante. Scoppiato nel 1566 il movimento iconoclastico, scrisse in difesa degli autori delle violenze contro le chiese; piu tardi, iniziata la repressione per opera della reggente, andò a reclutare truppe in Germania, mentre suo fratello Giovanni, signore di Thoulouse nella Franca Contea, si mise a capo della resistenza armata, rimanendo ucciso ad Austruweel, presso Anversa, il 13 marzo 1567. Arrivato nei Paesi Bassi il duca d'Alba, il M. emigrò a Brema, poi in Frisia, entrò in relazione con Guglielmo d'Orange e compose opere polemiche, la più famosa delle quali è De Bïenkorf der H. Roomsche Kercke (1569), vivace critica del cattolicismo. Gli vengono attribuite, ma senza fondamento, le parole dell'inno di guerra dei Gueux, Wilhelmus van Nassouwe, composto a quel tempo e divenuto poi l'inno nazionale neerlandese. Dal 1571 fu al servizio di Guglielmo ed ebbe parte notevole nella lotta contro la Spagna; nel 1577 entrò nel Consiglio di stato. Si adoperò, ma invano, a predicare moderazione ai protestanti fiamminghi, per impedire la rottura tra essi e i cattolici dei Paesi Bassi.
Nominato nel 1583 borgomastro di Anversa, ebbe l'incarico, nel 1585, di difenderla contro Alessandro Farnese. L'assedio durò parecchi mesi e il M. adoperò ogni mezzo difensivo prima di arrendersi. Ma la superiorità tecnica e numerica degli assedianti e la stanchezza della popolazione lo costrinsero a capitolare, il 17 agosto; egli non credeva più, del resto, di poter resistere con successo agli Spagnoli. In Olanda la resa gli fu imputata a tradimento.
Dopo qualche anno di ritiro, entrò dapprima al servizio del re Enrico IV di Francia, poi dello statolder Maurizio di Nassau. Tuttavia la sua principale attività fu d'ora innanzi dedicata alla letteratura. Nel 1591 pubblicò un rifacimento della sua traduzione neerlandese dei Salmi, uscita nel 1580; cominciò a tradurre l'intera Bibbia, ma non compì l'opera. Suo scritto principale rimane il Tableau des différends de la religion (3 volumi, 1599-1605), in cui riprese, ampliandolo, l'argomento del Bïenkorf.
Bibl.: Elkan, Ph. M. von St. Aldegonde, I, Lipsia 1910; Nieuw Nederlandsch biogr. Woordenbock, I, 1911, s.v.: E. Quinet, Ph. de M. de Ste-A., Parigi 1854; van der Linden, Ph. de M., in Biographie Nationale, XIII (1894-95); Fredericq, M. en zijn nederlandsche geschriften, Gand 1881; H. Pirenne, Hist. de Belgique, 3ª ed., III, Bruxelles 1923, IV, ivi 1927.