MAROSTICA (A. T., 24-25-26)
Cittadina della provincia di Vicenza, un tempo capoluogo di distretto, posta lungo la strada pedemontana che, fra Thiene e Bassano e tra Astico e Brenta, segue le pendici meridionali dei Sette Comuni, a 106 m. s. m., aperta verso mezzogiorno sulla pianura veneta. La parte antica, con pianta quadrilatera, dall'aspetto austero e imponente, ha il centro occupato da una vasta piazza, col palazzo del municipio. A oriente è il Borgo Giara, a occidente il Borgo Panica, mentre sulle ripide falde del Pausolino sono le rovine del castello superiore costruito da Cangrande della Scala, il quale eresse pure il castello inferiore; di questo si conservano la porta esterna meridionale e il torrione che fiancheggia il palazzo del municipio. Le mura, rinforzate da numerose torri, furono in buona parte rifatte in epoche posteriori.
Il comune si estende soltanto su 17,05 kmq. (di cui 11,2 occupati da campi, 2,2 da prati e altrettanti da boschi) e conta ora 6569 abitanti (4309 nel 1881 e 6656 nel 1921), di cui circa 3 mila nel capoluogo. Nei dintorni vi sono bei frutteti (rinomate ciliege). L'industria principale è quella delle trecce e dei cappelli di paglia.
Bibl.: Memorie storiche di Marostica e del suo territorio, raccolte dall'abate Fr. Spagnolo, Vicenza 1868; O. Brentari, Guida di Bassano e Sette Comuni, Bassano 1885, pp. 116-18; F. e G. Spagnolo, Marostica e i comuni del suo territorio, 1906-1908, voll. 2; B Frescura, Marostica, pagine di memorie e di ideali, Genova 1923; Marostica, in Cento città d'Italia, Milano s. a.