MARSA MAṬRUḤ (Παραιτώνιον)
Città dell'Egitto, nella regione marmarica, a 25 km dalla quale, verso occidente, si trova la località di Zawyet Umm ar-Raqab, dove sono state scoperte le rovine di una fortificazione. Il territorio a O del Delta egiziano è poco conosciuto dal punto di vista storico e archeologico. In quest'area periferica gli Egiziani installarono alcuni insediamenti fortificati allo scopo di contrastare le invasioni di genti seminomadi libiche, il cui flusso verso la valle del Nilo si fece più intenso nella seconda metà del Nuovo Regno, periodo a cui sono databili i resti della fortificazione.
Un insediamento di 100 x 80 m di estensione era racchiuso entro un muro di cinta con una porta fortificata nell'angolo SE. Due contrafforti fiancheggiavano il passaggio a tenaglia semplice che conduceva a una seconda entrata fortificata orientata su un asse E-O. Da qui veniva raggiunto un piccolo tempio con ingresso rivolto a S. Antistante al tempio era un cortile con pilastri su tutti e quattro i lati; un primo ambiente disposto longitudinalmente immetteva in un vestibolo su cui si affacciavano tre santuari. Il ritrovamento di monumenti iscritti menzionanti il dio Ptaḥ e la dea Sekhmet permettono di supporre che il tempietto fosse dedicato alla triade venerata nella città di Memfi. Le mura dell'edificio si conservano per circa un metro di alzato e sono prive di decorazione, a eccezione di un cartiglio con il nome di Ramesse II su uno dei pilastri. L'assenza di rilievi e il santuario tripartito richiamano gli edifici templari del Medio Regno. D'altro canto, i tronconi di mura con orientamento diverso e sottostanti alle strutture di epoca ramesside sembrerebbero indicare un'occupazione anteriore del sito, anche se tutte le testimonianze archeologiche finora note possono essere riferite soltanto al Nuovo Regno.
A M., sulla c.d. isola di Bates (dal nome dell'archeologo americano che vi scavò all'inizio del secolo), che si trova nella prima delle lagune a E dell'abitato moderno, è stato recentemente scoperto un emporio databile alla fine dell'Età del Bronzo (XIII-XII sec. a.C.). Si tratta dei resti di un insediamento occupato stagionalmente da mercanti ciprioti, come dimostra l'alta percentuale di ceramica proveniente da quest'isola, che commerciavano con genti di origine libica o egiziana. Tra le strutture architettoniche riportate alla luce vi è anche un ambiente con un accumulo di scarti di fusione, attestanti la fabbricazione in loco di strumenti e armi in bronzo di cui sono stati rinvenuti alcuni esemplari. La presenza di frammenti ceramici di origine egea (minoica e micenea) e cananea testimonia l'ampia area interessata dai traffici delle genti cipriote stanziate sull'«isola di Bates».
Sulla riva settentrionale della laguna sono state ritrovate le vestigia di una chiesa a pianta basilicale di modeste dimensioni e orientata su un asse O-E. All'edificio si accedeva tramite un vestibolo che immetteva in una navata separata con un'iconostasi in muratura dalla cappella. Una panca, sempre in muratura, correva lungo tre lati dell'ambiente che terminava con l'abside dove si trovava l'altare. Il corpo centrale dell'edificio era fiancheggiato da una serie di stanze su entrambi i lati. L'orientamento e il tipo di architettura inducono a porre la costruzione dell'edificio nel periodo inizîale della diffusione del cristianesimo in Egitto. La chiesa fu in seguito rasa al suolo e in corrispondenza dell'abside fu eretto un edificio a pianta circolare, probabilmente una torre di avvistamento.
Bibl.: O. Bates, Excavations at Marsa Matruh, in Harvard African Studies, VIII, 1927, pp. 125-187; Α. Rowe, A History of Ancient Cyrenaica: New Light of Aegypto-Cyrenaen Relation (CASAE, 12), II Cairo 1958; L. Habachi, The Military Posts of Ramesses II on the Coastal Road and the Western Part of the Delta, in BIFAO, LXXX, 1980, pp. 13-30; D. White, Excavations at Mersa Matruh, Summer 1985, in Ν ARCE, CXXXI, 1985, pp. 3-17; id., 1985 Excavation on Bates' Island, Marsa Matruh, in JARCE, XXIII, 1986, pp. 51-84; id. University of Pennsylvania Expedition to Marsa Matruh 1987, in NARCE, CXXXIX, 1987, pp. 8-12; id., Excavations on Bates' Island, Marsa Matruh: Second Preliminary Report, in JARCE, XXVI, 1989, pp. 87-114; L. Hulin, Marsa Matruh 1987, Preliminary Ceramic Report, ibid., pp. 115-126; R. G. Goodchild, A Byzantine Chapel at Marsa Matruh (Paraitonium), ibid., XXVIII, 1991, pp. 201-211.