MARTELLI
. Famiglia fiorentina, di cui sembra fosse capostipite Martello, che verso la metà del sec. XIV si recò a Firenze. Si disse che i M. erano fabbricanti o negozianti d'armi, perché il loro palazzo costruito su disegno di Donatello sorgeva in Via degli Spadai (oggi Martelli): certo è che furono commercianti. Molti membri della famiglia ebbero cariche di stato sia nella repubblica, sia nel principato. Il primo che partecipò alla vita pubblica fu Ugolino di Martello (nel 1387 priore, nel '90 gonfaloniere di giustizia). Niccolò di Ugolino ebbe sei figli che diedero origine a diversi rami: Antonio, Roberto, Bartolommeo, Domenico, Francesco e Ugolino. Antonio di Niccolò (1401-80) fu uno dei fedeli di Cosimo de' Medici. Alla sua discendenza, che si estinse nel sec. XVII, appartenne quella Camilla di Antonio di Domenico che fu amante, poi moglie di Cosimo I. Roberto di Niccolò fu ricchissimo banchiere, anch'egli partigiano dei Medici; nel 1439 l'imperatore greco lo fece conte palatino; la sua discendenza si estinse nel sec. XVIII. Bartolommeo di Niccolò ebbe fra i suoi discendenti Vincenzo e Braccio di Alessandro, che difesero la repubblica contro i Medici; il suo ramo si estinse nel sec. XVIII. Domenico di Niccolò fu lettore di legge nello Studio (1451) e più volte ambasciatore; suo figlio Braccio fu dei protetti di Lorenzo de' Medici, ma nel '94 si dichiarò ostile a Piero. Il ramo si estinse nel 1618 con Antonio di Pandolfo, che fu governatore di Livorno e generale dell'artiglieria del granducato. Anche il ramo di Francesco di Niccolò si estinse nel sec. XVII. Ugolino di Niccolò, aderente di Cosimo de' Medici, ebbe due figli: Luigi e Niccolò. Il ramo di Luigi si estinse nel sec. XVII. Da Niccolò nacquero Lorenzo e Gianfrancesco. Lorenzo fu uno dei tre commissarî per la difesa durante l'assedio di Firenze; la sua discendenza si estinse nel sec. XVII. Dei discendenti di Gianfrancesco è da ricordare Francesco (1633-1717) che fu cardinale. Il suo ramo è ancora vivo in Firenze. I Martelli furono fatti cavalieri di Malta nel 1452, cavalieri di Santo Stefano nel 1571.