Keller, Marthe
Attrice cinematografica svizzera, nata a Basilea il 28 gennaio 1945. Costretta a rinunciare alla sua vocazione per la danza, si è dedicata alla recitazione e, dopo i primi successi in teatro, ha lavorato per il cinema e la televisione. Affascinante, capace di aderire a personaggi di volta in volta brillanti o drammatici, la K. ha contribuito a caratterizzare i film cui ha preso parte con una presenza scenica elegante, tanto efficace quanto discreta.Interrotti gli studi di danza a causa di un incidente, si trasferì a Monaco dove seguì i corsi di arte drammatica dell'Istituto Stanislavskij, e cominciò a lavorare nel teatro facendosi apprezzare sulle scene di Basilea, Heidelberg e Berlino Est. Nel cinema esordì con una piccola parte in Funeral in Berlin (1966; Funerale a Berlino) di Guy Hamilton e continuò per qualche tempo in ruoli secondari, finché il regista Philippe de Broca le affidò il personaggio di Amélie in Le diable par la queue (1969; Non tirate il diavolo per la coda), permettendole così di rivelare le sue doti di attrice brillante, al fianco di Yves Montand. Interpretò quindi ben tre ruoli in Toute une vie (1974; Tutta una vita) di Claude Lelouch, film che le procurò consensi anche negli Stati Uniti. Fu accanto a Marcello Mastroianni nella parte dell'infermiera Bianca in Per le antiche scale (1975) diretto da Mauro Bolognini; e soprattutto, nel 1976, partecipò a Marathon man (Il maratoneta) di John Schlesinger, dando vita all'ambiguo personaggio della neonazista Elsa, accanto a Dustin Hoffman: questo film aprì la sua stagione hollywoodiana. Con esiti alterni è stata poi una sanguinaria terrorista palestinese in Black Sunday (1977) di John Frankenheimer, la romantica e fragile Lillian, condannata da un male incurabile, in Bobby Deerfield (1977; Un attimo, una vita) di Sydney Pollack, l'infelice Antonia, costretta ad assumere l'identità della madre, diva del cinema, per eternarne il mito, in Fedora (1978) di Billy Wilder, e la sfuggente Lisa in The formula (1980; La formula) di John G. Avildsen, con George C. Scott e Marlon Brando.
Tornata in Francia, la K. ha rallentato bruscamente la sua attività, privilegiando il lavoro per la televisione (è stata una convincente Sanseverina in La Certosa di Parma, 1982, di Bolognini). Tuttavia, tra gli ulteriori ruoli cinematografici da lei interpretati, vanno almeno ricordati quello della frivola Tina in Oči čërnye (1987; Oci ciornie) di Nikita Michalkov, e quello dell'ebrea in fuga dal Terzo Reich in Sostiene Pereira (1995) di Roberto Faenza, entrambi al fianco di Marcello Mastroianni.