MARTI
. Famiglia di artisti, oriunda del castello di Marti nel territorio pisano, stabilitasi a Lucca sul principio del sec. XV. Leonardo, intagliatore e intarsiatore, operava verso la metà del Quattrocento. Si ammirano di lui, in Lucca, il coro trasportato dalla chiesa di S. Agostino in quella di S. Francesco e gli eleganti scanni della cattedrale (1452). Il suo stile squisito s'ispira, oltre che alla tradizione toscana, agli esempî degli Abaisi e dei Canozi. Francesco, figlio del precedente, architetto e orafo, operò sulla fine del sec. XV e sul principio del sec. XVI. Collaboratore di Matteo Civitali, nel 1495 viene proposto insieme con lui per gettare una statua equestre di Carlo VIII da collocarsi sul Ponte di Mezzo a Pisa. Costruì le vòlte della chiesa di S. Michele il palazzo Cenami, che fu poi del Decanato. Non gli possono essere attribuiti il Palazzo Pretorio né quello Arnolfini, ora Cenami. Come orafo lasciò numerose croci astili elegantemente cesellate, con figurine modellate sul gusto del Civitali.
Agostino, figlio di Francesco, fu pittore (prima metà del secolo XVI). Esistono quadri di lui in Lucca e nei dintorni, lo Sposalizio della Vergine nella Chiesa di S. Michele e l'Annunziata (1526) nella collezione Guinigi. Mediocre imitatore di grandi, riesce talora piacevole.
Bibl.: Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXIV (con notizie inesatte); T. Trenta, Guida di Lucca, Lucca 1820, p. 73; M. Ridolfi, Scritti d'arte, Firenze 1879, pp. 48 segg., 171; E. Ridolfi, L'arte in Lucca, Lucca 1882, pp. 45, 174, 259 segg., 296, 321, 326; A. Venturi, St. dell'arte ital., VIII, i, Milano1923, p. 484; [P. Campetti], Catal. d. Pinac. com. di Lucca, Lucca 1909, pp. 52, 76.