AGRICOLA, Martin (Martinus Sore)
Musicografo e musicista tedesco del sec. XVI. Nacque in Prussia, nel Brandeburgo, l'anno 1486, morì a Magdeburgo nel 1556. Autodidatta, si formò una varia ed ampia coltura. Nel 1510 fissò dimora a Magdeburgo, ove visse in povera condizione, dedicandosi all'insegnamento e, dopo il 1524, occupando anche un posto di cantore nella scuola luterana. Trovò l'appoggio del musicista e stampatore Giorgio Rhaw, che pubblicò e diffuse i suoi scritti.
Le molte opere dell'A. rimaste sono da ritenersi fondamentali per la storia degl'istrumenti non solo, ma anche per la storia della musica religiosa protestante nel primo Cinquecento. L'A. fu anche compositore: di lui si conservano una Missa, Musica Choralis, Gesangbüchlein, Melodiae Scholasticae, ecc., e di lui è anche ricordato il corale a 4 parti Ein veste (sic) Burg ist unser Gott, trovato sulla copertina a ricami di seta, del 1568 circa, conservata al Kunstgewerbe-Museum di Berlino. (Cfr. Joh. Wolf, Notationskunde, I, 3). E anche alla pratica della notazione corale dei suoi giorni, L'A. portò il contributo di qualche nuovo elemento (Wolf, op. cit., I, 169). Ma egli è generalmente ricordato, insieme con Virdung, Gerle, Luscinius, Ganassi, ecc., per la sua Musica Instrumentalis Deudsch (sic), opera già ai suoi tempi famosa, tanto che nel giro di 16 o 17 anni (dal 1528 al 1545) poté avere ben cinque ristampe. Quest'opera, che ha un reale interesse per la storia degli strumenti, è un rifacimento in versi della Musica getutscht di Seb. Virdung (1511), la quale venne poi anche tradotta in latino dal Luscinius (Nachtigall, Musurgia, 1536). Anche le silografie che adornano queste tre famose stampe, sono le stesse: l'Agricola vi aggiunse soltanto qualche nuova forma di archetti.
Molti altri sono però gli scritti dell'A., in latino e in tedesco, e in essi la concezione è spesso ampia e caratteristica, quanto quella che i maggiori umanisti del tempo (Gaffurio) poterono avere dell'arte musicale, sine qua nec ulla artium aliarum absoluta esse poterit (Agricola, in Quaestiones vulgatiores in musicam).
Fonti principali sono: le stampe originali delle opere teoriche e delle composizioni dell'A.: Musica instrumentalis deudsch (1528, 1530, 1532, 1542, 1545); Rudimenta Musices (1529); Musica Figuralis deudsch. Von den Proportionibus (1532); Musica figuralis (stamp. isolat., 1533); Scholia in musicam planam Wenceslai de Nova Doma ex variis musicorum scriptis pro Magdeburgensis scholae tjronibus collecta (1540; cop. a Zwickau, Rathausbibl.); Quaestiones vulgatiores in musicam pro Magdeburgensis scholae pueris digestae (1543, cop. a Darmstadt, Hofbibl.). A queste va aggiunta la ristampa di De Proportionibus e di Musica figuralis fattasi dopo la morte dell'A. sotto il titolo Duo libri musices (1561). - Delle composizioni dell'A., oltre alle già citate: Missa (1528); Melodiae scholasticae sub horarum intervallis decantandae (1528 e rist.); Deutsche musica u. Gesangbuechlein (1540); Musica choralis (1553); sono anche conservate Singbuechlein aller Sonntagsevangelien (1541); i corali in Hjmni aliquod, ecc. pubbl. da Giorgio Thimus (1552), e le Melodiae Scholasticae, che Gottschalk Praetorius pubblicò dopo la morte dell'A. (1557, e rist. 1567, 1578, 1584).
Bibl.: Già K. F. Becker abbozzò una bibliografia delle opere dell'A. (Literatur, 1836); seguirono le ricerche di Eitner, le comunicazioni di Kade, di Roth, ecc. (in Monatshefete f. Musikgesch.). Robert Eitner procurò un'edizione moderna della Musica Instrumentalis deudsch (pubbl. dalla Gesellschaft f. Musik-Forschungen, XX); e A. Prüfer, in rapporto con i soui studî sul canto nelle scuole evangeliche del sec. XVI, pubblicò, nel 1890, le Melodiae scholasticae. Si vedano anche le storie della musica, e gli studî sulla notazione e sulla teoria musicale di Hugo Rienmann e di Johann Wolf.