Amis, Martin
Amis, Martin. – Scrittore inglese (n. Oxford 1949), figlio dello scrittore Kingsley Amis, tra i padri della letteratura ‘arrabbiata’ degli anni Cinquanta del 20° secolo. Brillante, sarcastico, ironico, ha esordito nel 1973 con il romanzo The Rachel papers, in cui applica con maestria la tecnica del flusso di coscienza. Nella sua carriera è passato da un genere letterario all’altro dando prova di grande eclettismo e abilità nel manipolare il linguaggio e nell’uso delle tecniche narrative. Sue dichiarate fonti di ispirazione sono gli scrittori Vladimir Nabokov, John Updike, Norman Mailer, Saul Bellow, Philip Roth. Con una scrittura brillante e meticolosa nel dipingere sesso, violenza e orrore, A. racconta il disagio e il vuoto della contemporaneità. Scrittore prolifico, scrive anche molta saggistica. Nell’ultimo decennio ha pubblicato l’autobiografico Experience (2000), Koba the dread: laughter and the twenty million (2002; trad. it. 2003) sulla figura di Stalin, Yellow dog (2003; trad. it. 2006), House of meetings (2006; trad. it. 2008), la raccolta di saggi The second plane (2008; trad. it. 2009). Il suo ultimo romanzo è The pregnant widow (2010; trad. it. 2011), storia di un gruppo di ragazzi inglesi, nell’età che sta sospesa tra il college e la vita d’adulto, chiusi in un castello per una vacanza di sole, di sesso e di narcisistica introspezione.