ANDERSEN-NEXÖ, Martin
Scrittore danese, nato nel 1869 a Christianshavn. Come molti scrittori nordici, passò la giovinezza misera e stentata. Fu calzolaio e poi muratore; soltanto con la pubblicazione della sua prima opera (Skygger, Ombre, 1898) poté uscire dalle strettezze finanziarie e dall'avvilimento morale in cui si dibatteva. I suoi romanzi principali sono Pelle Eroberen (Pelle il Conquistatore), 4 voll., 1906-10, in cui è descritta l'ascensione di Pelle, figlio di proletarî, ai più alti gradi sociali, e Ditte Menneskebarn (Le tue creature), 5 voll., 1917-21, nel quale una donna trova nella maternità la via della liberazione dall'abbiezione morale in cui era caduta. La sua forza è nella descrizione della vita dei vagabondi, dei diseredati, dei poveri nei villaggi della campagna e nei quartieri proletarî delle città: e a tale mondo ha tolto il materiale anche per le altre sue opere: Det bödes derfor (Ciò si espia, 1899), Muldskud (Germi della terra, 2 voll., 1900-05), Soldage (Giorni di sole, 1903), Folkene paa Dangaarden (Nella fattoria Dangaard, dramma, 1915). L'intonazione di questi scritti è apertamente socialistica, e l'ultimo libro dell'A., Mot daggrys (Verso l'alba, 1923) è un inno alla Russia dei soviet. Malgrado la tendenziosità, e malgrado i molti riflessi di Tolstoj, di Dostoevskij e di Gorki che si riscontrano nelle sue opere, l'A. giunge tuttavia spesso a forti accenti personali di poesia. Ricordi autobiografici si intrecciano nei tre simpatici libri Barndommens kyst, (Sui lidi dell'infanzia), 1911, under Himmelen den blaa, (Sotto il cielo azzurro), 1915, e Lykken, (Felicità), che l'A. ha dedicato a Bornholm, dove trascorse gli anni dell'infanzia.
Bibl.: K. Nicolaisen, M. A.-N., Copenaghen 1919.