Bodmer, Martin
Bibliofilo e collezionista, nato a Zurigo nel 1889: iniziò ben presto la formazione della futura biblioteca Bodmeriana, oggi a Cologny presso Ginevra, ricca di 100.000 volumi manoscritti e a stampa e di una notevole collezione di papiri; essa tuttavia non è ancora accessibile al pubblico. Numerose le benemerenze del B. in campo culturale, tra le quali l'istituzione del premio Gottried Keller e la fondazione della rivista " Corona "; numerose anche le onorificenze da lui ricevute e le sue pubblicazioni.
Nella Bibliotheca Bodmeriana sono conservati quattro codici della Commedia; di essi il più importante è il codice Guarneri (circa metà del sec. XIV), contenente le prime due cantiche del poema e un commento tuttora inedito; le glosse latine furono già studiate dal Barbi (Problemi i 372). Degli altri tre codici, uno è copiato da Francesco di Tura da Cesena nel 1378, fu già del card. Giuseppe Renato Imperiali ed è descritto nel catalogo dell'asta Landau Finaly (12-13 luglio 1948, n. 40); un altro, copiato da Paolo di Duccio Tosi pisano nel 1412, è il già Philipps 247 (= 508 di Colomb de Batines), descritto dal Moore che non ne rileva il passaggio dalla biblioteca di C.J. Fox, da desumersi dal tipo della legatura. Il quarto manoscritto della Commedia è proveniente dalla biblioteca Ricasoli Firidolfi di Firenze (cfr. Petrocchi, Introduzione 563). Esiste poi un quinto codice, miscellaneo, che contiene Rime di D. ; è il codice già Melzi (siglato A) descritto da Novati per la parte petrarchesca, mentre per quella dantesca devono vedersi gli Studi del Barbi, che lo avvicinò al senese I VIII 36 derivante dalla silloge boccaccesca.
Bibl. - Sul B.: R. Adolph, M.B. und die W'eltliterature (con bibliogr.), 1964; ID., Die Bibliotheca Bodmeriana, Almanach des C. Heymanns Verlag, 1967. Per i codici: G. Contini, Codici danteschi nella Biblioteca Bodmeriana, in " Studi d. " XXXVI (1959) 281-283;M. Barbi, Studi sul Canzoniere di D., Firenze 1905, 91; E. Moore, Contributions to the textual criticism of the D.C., Cambridge 1889, 609-610; F. Novati, F. Petrarca e la Lombardia, Milano 1904, 308-310.