Pseudonimo del narratore slovacco Matěj Bencúr (Jasenová 1860 - Lipik, Croazia, 1928); nei suoi primi racconti evoca, spesso con suggestivo umorismo, figure e avvenimenti della sua patria slovacca (Dedinský román "Romanzo paesano", 1881; Rekruti, 1891; Tichá voda "Acqua cheta", 1892; Mišo, 1892; Dies Irae, 1893; Zapisky zo smutného domu "Memorie della casa triste", 1894); nei successivi ritrae la vita dei contadini della Dalmazia, dove (1894-1908) esercitò la professione di medico (Dom v stráni "La casa sulla collina", 1903-04). Della vita degli emigranti slavi in America, dove K. visse dal 1908 al 1922, è un riflesso il poderoso romanzo Mat´ volá ("La madre chiama", 1926-27).