Pseudonimo collettivo (propr. "Martino guasta-prelati" o "Martino flagellatore di prelati") assunto da alcuni scrittori puritani (tra i principali: J. Udall, H. Barrow, J. Penry, J. Trockmorton), autori di una serie di opuscoli polemici contro la Chiesa anglicana dei quali furono occasione le leggi promosse dall'arcivescovo di Canterbury J. Whitgift, d'accordo con la regina Elisabetta, contro gli scrittori puritani che da tempo svolgevano propaganda calvinista antiepiscopale. Tali opuscoli provocarono varie risposte (di Th. Cooper, J. Lyly, Th. Nash, ecc.), dando luogo a una vera e propria controversia (controversia di M. M.), che raggiunse il suo culmine negli anni 1588-90 e si concluse con la persecuzione dei maggiori marprelatisti: Udall morì in prigione, Barrow e Penry furono giustiziati, Trockmorton, nella cui casa erano stati stampati parte degli opuscoli, prima condannato, riuscì a ottenere la grazia.