Scrittore slovacco (Vrbice, Slovacchia Centrale, 1888 - Brezno, Slovacchia Centrale, 1937). Sacerdote, fu deputato al parlamento cecoslovacco. Nelle liriche di Z tichých i búrnych chvil´ ("Da momenti tranquilli e tempestosi", 1917) e To je vojna ("Ecco la guerra", 1919) espresse il suo orrore per la guerra con uno slancio oratorio che ritorna nelle raccolte successive (Kameň na medzi "La pietra sul confine", 1926; Cestou "Per strada", 1935), dove predominano gli accenti patriottici. Come narratore, oltre a Svety ("Mondi", 4 voll., 1929), sulla vita di un villaggio slovacco, scrisse romanzi storici (Júlia, 1930; Odkaz mřtvych "Il testamento dei morti", 1936) e autobiografici (Maroško, 1932).