Schulz, Martin. – Uomo politico tedesco (n. Hehlrath 1955). Dopo aver compiuto gli studi superiori ha iniziato un apprendistato di libraio e ha aperto una libreria a Würselen, attività che ha svolto per dodici anni. Sin da giovanissimo ha aderito al Partito socialdemocratico tedesco (SPD) ed è stato prima consigliere comunale e poi sindaco della città di Würselen per undici anni. Dal 1994 è stato eletto al Parlamento europeo ed è stato membro di diverse commissioni, operando prima nella sottocommissione per i diritti dell'uomo e poi nella commissione per le libertà civili e gli affari interni. Nel 2004 è diventato presidente del gruppo parlamentare socialista al Parlamento europeo e nel 2012 è stato eletto presidente del Parlamento europeo. Candidato alla presidenza della Commissione europea dal Partito dei socialisti europei nel 2014, nello stesso anno è stato rieletto presidente del Parlamento europeo, carica nella quale nel gennaio 2017 gli è subentrato A. Tajani. Nello stesso mese l'uomo politico ha accettato la candidatura del SPD alle elezioni federali previste per il settembre 2017, in cui si confronterà con A. Merkel, e a febbraio ha rassegnato le sue dimissioni dalla carica di eurodeputato, essendo eletto presidente del SPD il mese successivo con la totalità dei consensi e nominato ufficialmente candidato alla Cancelleria. Nel maggio 2017 il partito dell'uomo politico ha subìto una pesante sconfitta alle consultazioni regionali, alle quali ha perso nel Land dello Schleswig-Holstein ed è sceso del 9% nella roccaforte storica del Nord-Reno Vestfalia, nettamente superato dalla CDU che si è aggiudicata oltre il 34% dei consensi; la flessione dei consensi è stata confermata dalle elezioni federali tenutesi nel mese di settembre, alle quali il SPD ha registrato un crollo, ottenendo solo il 20,4% dei consensi, mentre il CDU si è aggiudicato il 32,9% dei voti e il partito di ultradestra Alternative für Deutschland si è attestato come terza forza del Paese (13,2%). Nel dicembre 2017 S. è stato rieletto segretario del partito con l'81% delle preferenze, e nel gennaio successivo - al fine di porre fine allo stallo istituzionale determinato dalle difficoltà di Merkel di formare un nuovo governo - il SPD ha deciso di proseguire le trattative per una nuova grande coalizione con il CDU. L'intesa raggiunta nel mese di febbraio, che ha visto il partito di Merkel rinunciare a importanti ministeri quali quelli degli Esteri - affidato a S., che però ha rifiutato l'incarico, rassegnando anche le dimissioni dalla carica di leader del partito, nella quale nell'aprile 2018 gli è subentrata A. Nahles -, è stata approvata il mese successivo dagli iscritti al SPD con il 66% dei consensi.