Scorsése ⟨-se⟩, Martin. - Regista e produttore cinematografico statunitense (n. Flushing, New York, 1942). Dopo aver esordito con Who's that knocking at my door? (1968), si è imposto all'attenzione generale con Mean streets (1973) e si è poi affermato come uno degli autori di maggior talento del nuovo cinema statunitense, contribuendo a rinnovare generi e star system e illustrando con tecnica magistrale l'immaginario violento della società americana. Tra i suoi film di grande impatto emotivo e spettacolare, spesso ambientati nell'universo della comunità italo-americana, si ricordano: Alice doesn't live here anymore (1975); Taxi driver (1976); New York New York (1977); Raging bull (1981), biografia del pugile J. La Motta; After hours (1986); The last temptation of Christ (1988); Godfellas (1990); The age of innocence (1993); Casino (1995); Kundun (1997); Il mio viaggio in Italia (1999); Bringing out the dead (Al di là della vita, 1999). Con Gangs of New York (2002), che esplora i rapporti tra bande criminali all'inizio dell'Ottocento, S. ha avviato un fortunato sodalizio con l'attore L. Di Caprio, protagonista anche di The aviator (2004), incentrato sulla figura di H. Hughes, produttore cinematografico e aviatore, di The departed (2006), un remake di Infernal affairs (2002) di W. K. Lau e Siu Fai Mak (con cui S. ha vinto, nel 2007, il suo primo Oscar per la regia), di Shutter Island (2010), un thriller psicologico sui manicomi, e di The Wolf of Wall Street (2013), storia di J. Belfort, uno dei broker di maggior successo nella storia di Wall Street. Nel 2011, oltre a girare la pellicola ambientata nella Parigi degli anni Trenta Hugo (Hugo Cabret, 2012), che si è aggiudicata cinque premi Oscar, ha prodotto il documentario George Harrison: Living in the material world, in cui è ricostruita attraverso documenti inediti la vita del componente dei Beatles; del 2014 è la produzione del documentario sulla vita del critico cinematografico R. Ebert Life itself, e dell'anno successivo la regia del cortometraggio The audition, presentato fuori concorso alla 72a Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia. Nel 2016 è tornato a dirigere un lungometraggio Silence, tratto dall'omonimo romanzo di Shūsaku Endō. Nel 2018 gli è stato assegnato il Premio alla carriera alla Festa del Cinema di Roma, dove l'anno successivo è stato presentato il film The Irishman (2019) da lui prodotto. Nel 2023 ha diretto e prodotto la pellicola Killers of the Flower Moon.