• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

WALSER, Martin

di Luigi Quattrocchi - Enciclopedia Italiana - IV Appendice (1981)
  • Condividi

WALSER, Martin

Luigi Quattrocchi

Scrittore tedesco, nato a Wassenburg sul Lago di Costanza il 24 marzo 1927. Iniziò con racconti di stampo latamente kafffiano (Ein Flugzeug über dem Haus, Francoforte s. M. 1955), storie intessute sul motivo insistente dell'alienazione del singolo, con precisi accenti di critica sociale. Passò quindi al romanzo, affermandosi fra gli scrittori più validi del dopoguerra con una vasta triade (Ehen in Philippsburg, ivi 1957; Halbzeit, ivi 1960, trad. it., Dopo l'intervallo, Milano 1964; Das Einhorn, ivi 1966; trad. it., L'unicorno, Milano 1969) che, sia pure disegualmente, riesce a fornire rappresentativi spaccati di vita e perciò, mediatamente, una panoramica sull'autentica realtà della vita associata nella Rep. Fed. di Germania del più trionfante miracolo economico.

Nel più riuscito e più noto dei tre romanzi, Halbzeit, protagonista è un tipico prodotto del miracolo, un rappresentante di commercio in rapida ascesa, cioè un arrivato senza traguardi, un individuo produttivamente superfluo eppure più di ogni altro indispensabile in una società tanto prospera, solida e insieme dissennata. Alternando in apparente occasionalità rapidi squarci allusivi a lentissime riprese di vicende non più significative di altre, W. ha l'abilità di fornire l'impressione di un sostanziale immobilismo; e il parco ricorso a passaggi di sperimentalismo linguistico contribuisce a dare anche strutturalmente l'impronta alienante che è traccia continua del contenuto dell'opera. Perciò Halbzeit, romanzo forse non del tutto riuscito come tale per persistenti squilibri interni, è pure documento fondamentale nel quadro letterario del dopoguerra per la vastità di elementi che fornisce a pertinente esemplificazione di una realtà sociale che non ha trovato più penetrante cronista. Ehen in Philippsburg mettono più in risalto la pretesa borghese a una moralità senza che se ne conosca davvero la norma, in una società che proprio non è tale: ma i fattori più validi, su tutti un'insolita capacità di minuta osservazione realistica, vengono tutti meglio ripresi in Halbzeit. D'altro lato Das Einhorn prosegue Halbzeit in un clima già più estenuato nel tentativo di ridurre la realtà sociale alle strutture linguistiche che si è date e che si è obbligata a darsi. Un corso totalmente nuovo è invece quello segnato, dopo anni di silenzio narrativo, dal breve romanzo Die Gallistl'sche Krankheit (Francoforte s. M. 1972), dove, in rispondenza del più esplicito impegno politico in un secondo momento assunto da W., alla critica sociale subentra una spinta alla modificazione e alla speranza, sicché la malattia individuale, provocata da cause sociali, solo nel sociale potrà essere curata. Lo stesso, complesso discorso è proseguito nei successivi romanzi, efficaci anche per la loro inconsueta brevità, Der Sturz (Francoforte s. M. 1974), Jenseits der Liebe (ivi 1976), Ein fliehendes Pferd (ivi 1978) e, relativamente più diffuso, Seelenarbeit (ivi 1979). W. è anche attivo saggista, soprattutto nel campo della poetica e della politica, e solerte drammaturgo; ma neppure nei lavori di maggior successo (per es. Eiche und Angora, Francoforte s. M. 1962; Überlebensgross Herr Krott, ivi 1964; Der Abstecher, ivi 1967; Ein Kinderspiel, ivi 1970) riesce a essere appieno persuasivo, soprattutto per un uso forzato della satira che è il suo modulo teatrale ricorrente.

Bibl.:Über M. Walser, a cura di Th. Beckermann, Francoforte s. M. 1970; H. Sauressig, Th. Beckermann, M. Walser. Bibliographie 1950-1970, Biberach s. Riss 1970; K. Pezold, M. Walser. Seine schriftstellerische Entwicklung, Berlino 1971; W. J. Schwarz, Der Erzähler M. Walser, Berna 1971; J. W. Preuss, M. Walser, Berlino 1971; Th. Beckermann, M. Walser oder die Zerstorung eines Musters, Bonn 1972; P. Brockmeier, M. Walser, Dopo l'intervallo, in Il romanzo tedesco del Novecento, Torino 1973.

Vedi anche
moralità moralità Forma drammatica, diffusasi in Francia nel 15° sec., intessuta di figure allegoriche, a scopo di edificazione; drammi analoghi furono composti in inglese e in latino. Assunse anche carattere di satira, e il nome si estese a opere drammatiche che si staccavano dal teatro sacro per confondersi ... Teatro degli Indipendenti Teatro d’avanguardia fondato a Roma nel 1922 da A.G. Bragaglia. Fu attivo fino al 1931, mettendo in scena, oltre a un repertorio sperimentale, pantomime e spettacoli di danza. saggio chimica Denominazione generica di metodi d’analisi, di tipo prevalentemente qualitativo. letteratura Scritto di carattere specifico o monografico, di limitata estensione, in cui l’autore analizza criticamente un determinato argomento storico, biografico o critico o dà una breve descrizione di un luogo ... poesia Arte di produrre composizioni verbali in versi, cioè secondo determinate leggi metriche, o secondo altri tipi di restrizione; con una certa approssimazione si può dire che il significato di poesia è individuabile, nell’uso corrente e tradizionale, nella sua contrapposizione a prosa, in quanto i due termini ...
Vocabolario
walser
walser 〈vàlsër〉 (e Walser) s. m. e f. e agg., ted. – Nome dei componenti di una popolazione di lingua tedesca che, provenendo dal Vallese svizzero, si è stabilita nella prima metà del sec. 13° alla testata delle valli intorno al massiccio...
martìn pescatóre
martin pescatore martìn pescatóre locuz. usata come s. m. [dal nome proprio Martino] (pl. martìn pescatóri). – Uccello di piccole dimensioni, chiamato anche alcione, chiappapesci, uccello Santa Maria (lat. scient. Alcedo atthis), appartenente...
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali