BARETTI, Martino
Nacque il 25 nov. 1841 a Torino e nel 1866 conseguì a Bologna la laurea in scienze naturali con un'interessante dissertazione su I ghiacciai antichi e moderni (Torino 1866). Nel 1867 vinse la cattedra di scienze naturali nell'istituto tecnico di Bari, dove rimase quattro anni e dove studiò la geologia della provincia. Dal 1879 al 1887 tenne provvisoriamente la cattedra di geologia nell'università di Torino, succedendo al suo maestro G. Gastaldi, mentre già dal 1871 aveva ottenuto nell'istituto industriale e professionale della stessa città la cattedra di geologia e mineralogia, che occupò sino alla morte, avvenuta improvvisamente a Forno Rivara (Torino) l'8 sett. 1905.
Valente alpinista, tra il 1862 e il 1886, il B. esplorò gran parte delle Alpi Cozie, Graie e Pennine, facendovi anche diverse prime ascensioni. Dal 1871 al 1874 fu segretario generale e nel triennio 18821884 vice presidente del Club Alpino Italiano. Fu anche socio ordinario dell'Accademia di agricoltura di Torino. La passione per l'alpinismo si accompagnava nel B. allo studio geologico delle regioni alpine percorse, come testimoniano pregevoli lavori .
Nel 1871 e 1872, insieme con G. Gastaldi, eseguì il rilevamento geologico della valle della Dora Riparia, estendendo poi, dal 1873 al 1875, da solo, lo studio verso il gruppo del monte Emilius. Impiegò gli anni tra il 1878 e il 1880 al rilevamento geologico del massiccio del monte Bianco. Completato negli anni successivi il rilevamento di tutto il territorio, nel 1884 esponeva a Torino la carta geologica della provincia alla scala 1 :50.000. Nel 1893 pubblicò l'opera sua fondamentale, che quasi compendia il lavoro geologico di tutta la vita, la Geologia della provincia di Torino (Torino 1893), divisa in tre parti: le primedue (descrizione topografica, descrizione geologica) di carattere puramente scientifico, la terza (geologia economica) di carattere pratico, con speciale riguardo all'agronomia, alla viabilità, all'industria mineraria, all'idrologia; un utile glossario di geologia chiude l'opera. Un concetto fondamentale, già espresso dal B. fin dal 1867, informa tutti i suoi studi geologici e particolarmente la Geologia della provincia di Torino: la genesi sedimentaria di molte rocce cristalline prima considerate di origine eruttiva.
Il B. pubblicò una quarantina di lavori scientifici, tra i quali ricordiamo: Studi sul gruppo del Gran Paradiso, Torino 1868; Sui rilevamenti geologici fatti nelle Alpi piemontesi durante la campagna 1877, in Mem. d. R. Accad. d. Lincei, classe di scienze fisiche, matem. e naturali, s. 3, 11 (1878), pp. 963-72 (con i tav.); Il lago di Rutor (Alpi Graie settentrionali), ricerche storico-scientifiche, Torino 1880; Apertu géologique sur la chaine du Mont Blanc en rapport avec le trajet probable d'un tunnel pour une nouvelle ligne de chemin de fer, ibid. 1881; Sunto delle lezioni di geologia (Compilato dal dott. F. Pargilio), ibid. 1884; Elementi di mineralogia, litologia e geologia, ibid. 1893, 2 Voll.
Bibl.: F. Sacco, M. B., in Bollett. d. Soc. geologica ital., XXVI (1907), M. CXXXII-CXXXIV (con ritr. ed elenco delle pubblicazioni); A. De Gubematis, Dict. intern. des écrivains du monde latin, Rome 1905, p. 78; Encicl. Ital., VI, p. 174.