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BASSI, Martino

di Adriano Peroni - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 7 (1970)
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BASSI, Martino

Adriano Peroni

Nacque a Seregno nel 1542 (secondo altri nel 1548) e si dedicò all'architettura nel 1567 con l'assistenza alla fabbrica di S. Vittore al Corpo in Milano - a cui già aveva lavorato Galeazzo Alessi - mantenendola fino al 1588. Ma egli acquistò molta notorietà solo allorquando iniziò, nel 1569, un'aspra polemica contro Pellegrino Pellegrini, divenuto architetto del duomo di Milano sotto la protezione del cardinale Carlo Borromeo. Molti argomenti di essa confluiscono nel noto saggio stampato a Brescia nel 1572 dal titolo Dispareri in materia d'architettura et perspettiva...

Le questioni propriamente prospettiche si riferiscono al bassorilievo dell'Annunciazione disegnato dal Pellegrini per la mandorla della porta del duomo verso il Cómpito, con l'adozione, scorretta a parere del B., di un secondo orizzonte. Altre critiche indirizzate contro il Pellegrini riguardano il battistero, i cui mitercoluinni troppo allungati dovevano essere collegati da catene, e lo "scurolo" (cripta), concepito senza tentare un'armonizzazione con le premesse architettoniche dell'edificio già costruito. In appendice il B. riuniva i pareri dei più noti architetti del tempo (tra gli altri il Palladio, il Vignola, il Vasari, il Bértani), quasi sempre favorevoli, ma in qualche caso evasivi. Tali interventi contribuirono alla fama del libello, che ancor oggi va annoverato tra i testi più interessanti dell'architettura manieristica.

Nel 1570 il B. era intanto succeduto all'Alessi come architetto di S. Maria presso S. Celso, di cui terminò la facciata e diresse le decorazioni nel presbiterio. Nel 1573 diresse le trasformazioni di S. Lorenzo a Mortara e progettò la navata frontale e la facciata di S. Maria della Passione a Milano.

Nel 1575 disegnò la ricostruzione della cupola di S. Lorenzo a Milano. Per quanto vincolati a premesse planimetriche già esistenti, e più tardi contrastati per dispute intervenute con G. Mazenta (1589-91), che impose delle modifiche, i lavori di S. Lorenzo restano la testimonianza più notevole dell'arte del B., l'unica in cui, sia pure sotto forma di una rielaborazione, egli raccoglie con coerenza l'eredità. della tradizione locale bramantescosolariana, continuata fino al Seregni (i disegni per S. Lorenzo si conservano nella Bibl. Ambrosiana, cod. 150, ff. LXV, LXX, LXXI, LXXV). Diversamente egli non si dimostra alieno dall'accettare i nuovi temi introdotti dal Pellegrini e dall'Alessi, solo moderandone l'audacia inventiva e la spregiudicatezza decorativa.

Nel 1578 eresse la chiusura marmorea del coro della certosa di Pavia; nel 1579 iniziò le trasformazioni di S. Maria della Rosa a Milano (terminata dopo la sua morte da T. Rinaldi). Nel 1583 venne consultato per il S. Gaudenzio di Novara, subentrando quindi al suo rivale Pellegrini, al quale successe egualmente come architetto del duomo di Milano nel 1587; e così pure accadde per le fabbriche di S. Fedele e del palazzo di Leonardo Spinola a Milano (progetto della facciata), del duomo di Lodi (dove. lavorò anche all'ospedale, al vescovado e al monastero di S. Vincenzo), del santuario di Rho e del collegio Ghislieri a Pavia. Del 1590 sono ì disegni di S. Maria del Paradiso, e dell'anno seguente quelli per la facciata del duomo di Milano, che presentò al pontefice. Altri disegni (ora conservati all'Ambrosiana) predispose per il Collegio di Brera.

Il B. morì a Milano il 14 nov. 1591 e fu sepolto in S. Maria della Rosa.

Bibl.: F. Baldinucci, Notizie de' professori del disegno, con aggiunte di G. Piacenza, VI, Torino 1820, p. 415; F. Bartoli, Notizie delle pitture... d'Italia, I, Venezia 1776, p. 240; II, ibid. 1777, p. 187; O. Mothes, Die Baukunst des Mittelalters in Italien..., Jena 1883, p. 507; F. Malaguzzi Valeri, Milano, Bergamo s. d., passim; G. Mongeri, La facciata del duomo di Milano, in Arch. stor. lombardo, XIII (1886), pp. 298-362; C. Boito, Delle questioni d'arte. La facciata del duomo a Milano..., in Nuova Antologia, 16 ott. 1899, p. 656; G. Rocco, P. Pellegrini, Milano 1939, pp. 23 ss.; A. Venturi, Storia dell'arte ital., XI, 3, Milano 1940, pp. 822-825; C. Baroni, Documenti per la storia dell'architettura a Milano nel Rinascimento e nel Barocco, Firenze 1940, pp. 141 ss.; Id., L'architettura lombarda da Bramante al Richini, Milano 1941, pp. 129 s.; P. Mezzanotte-G. Bascapè, Milano nell'arte e nella storia, Milano 1943, pp. 52 s. e passim; J. Schlosser-Magnino, La letteratura artistica, Firenze-Wien 1956, pp. 413, 422; P. Mezzanotte, L'architettura milanese dalla fine della signoria sforzesca alla metà del Seicento in Storia di Milano, X, Milano 1957, pp. 601-607; E. Panofski, La prospettiva come forma simbolica, Milano 1961, pp. 111-114; U, Thierne-F. Becker, Künstler-Lexikon, III, rip. 14 s.; Enciclopedia Italiana, VI, p. 344; Diz. letter. Bompiani delle opere e dei Personaggi, II, Milano 1950, p. 731.

Vedi anche
Galeazzo Alèssi Alèssi, Galeazzo. - Architetto (Perugia 1512 - ivi 1572). Di vasta e varia attività, lavorò in diverse città italiane, ma fu soprattutto a Genova che il suo stile lasciò una grande e originale impronta.  Vita e opere. Dopo una prima educazione a Perugia (G. Danti; G. B. Caporali), recatosi a Roma (1536 ... Procaccini, Camillo Pittore (Bologna 1560 circa - Milano 1629). Figlio e allievo di Ercole il Vecchio, risentì del manierismo emiliano e della pittura del Correggio e degli Zuccari (Assunzione della Vergine, 1582, Bologna, S. Gregorio; Adorazione dei magi, 1584, Bologna, Pinacoteca Nazionale). A Milano fu interprete della ... Ferrari, Gaudenzio Pittore (Valduggia 1480 circa - Milano 1546); a Milano fu, secondo G. P. Lomazzo, presso Stefano Scotto; ma fin dalle tavolette della pinacoteca di Torino (Padre Eterno e scene della vita dei santi Anna e Gioacchino) il Ferrari, Gaudenzio appare dominato dall'arte del Bramantino, che egli traduce in ... Bramante, Donato Architetto, pittore e teorico dell'architettura (Monte Asdrualdo, ora Fermignano, presso Urbino, 1444. - Roma 1514). Ebbe la sua educazione artistica con ogni probabilità a Urbino, dove poté ammirare soprattutto L. Laurana, Piero della Francesca, Paolo Uccello, Melozzo da Forlì, Francesco di Giorgio, ...
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  • BIOGRAFIE in Arti visive
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  • PELLEGRINO PELLEGRINI
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  • CARLO BORROMEO
  • ANNUNCIAZIONE
Altri risultati per BASSI, Martino
  • Bassi, Martino
    Enciclopedia on line
    Architetto (Seregno 1542 - Milano 1591). Operò nell'ambito della tradizione bramantesco-solariana; condusse un'aspra polemica contro P. Tibaldi (Dispareri in materia d'architettura et perspettiva con pareri di eccellenti e famosi architetti che li risolvono, 1572). A Milano lavorò al completamento di ...
  • BASSI, Martino
    Enciclopedia Italiana (1930)
    Architetto, nato nel 1542 a Seregno nel milanese; morto a Milano nel 1591. "Allevato nelle opere della fabbrica del duomo", come egli stesso scrive, già nel 1567 aveva incarico di continuare la chiesa di S. Vittore in Milano, incominciata da Galeazzo Alessi. Nel suo libro Dispareri in materia d'architettura ...
Vocabolario
Martino
Martino – Nome proprio d’uomo, anticamente usato per indicare in modo generico una persona di sesso maschile (cfr. nell’uso mod. Caio, Tizio, Sempronio), così come si usava Berta per indicare genericamente una persona di sesso femminile:...
martino²
martino2 martino2 s. m. [dal nome di s. Martino (di Tours), considerato il protettore dei mariti], region. – Marito tradito.
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