ALTOMONTE (Hohenberg), Martino e Bartolommeo
Martino, nato a Napoli l'8 marzo 1657 (?), morto a Vienna il 14 settembre 1745, fu nel 1673 scolaro, in Roma, di G. B. Gaulli, di Giacinto Brandi e di C. Maratta. Nel 1684 fu invitato a Varsavia e divenne pittore della corte polacca; poi, intorno al 1703, si recò a Vienna, dove ebbe il titolo di pittore imperiale; dopo un soggiorno a Linz, dal 1720 fino al 1724 circa, si stabilì novamente a Vienna e a ottantun anni si ritirò nel convento di Heiligenkreuz. Martino A., abile e fecondo, importò nel nord un'arte, anzi un mestiere corrente imparato in Italia sotto l'influsso brillante di Pietro da Cortona, e dipinse affreschi e quadri d'altare di composizione convenzionale e di colorito pesante e affocato. I lavori principali dell'A. a Vienna sono: i soffitti della Grande Sala di marmo e della Sala Gialla nel Belvedere inferiore, ora Museo del Barocco (1716), e quello della sacristia superiore nella cattedrale di Santo Stefano (1719); affreschi e quadri d'altare (1716-1744) nei conventi di Lambach San Floriano, Heiligenkreuz, Kremsmünster, Zwettl, Wilhering, Göttweih, Herzogenburg; e disegni, soprattutto nel convento di Melk e all'Albertina di Vienna.
Bartolommeo A., pittore, figlio del precedente, nato nel 1693 a Varsavia, morto a San Floriano l'11 novembre 1783, fu da prima scolaro di suo padre, poi si recò in Italia e si vuole avesse a maestro in Bologna, nel 1717, M. A. Franceschini. Nel 1719 studiò a Roma con B. Luti, e nel 1721 a Napoli con F. Solimena. Dal 1722 visse in Austria, dove suo padre si era trasferito verso il 1703; e dal 1723 cominciò ad aver rapporti col monastero di S. Floriano nell'Austria Superiore. Nel 1731 si stabilì a Vienna; tra il 1736 e il '37 si trasferì a Linz, tornando poco prima della morte a S. Floriano. Come suo padre, anche Bartolommeo eseguì affreschi e quadri d'altare. Il primo lavoro a noi noto è il salotto della Sala imperiale del convento di S. Floriano, affrescato, su un bozzetto del padre, insieme col pittore prospettico Ippolito Sconzani (1723-24). Anche il refettorio estivo dello stesso convento fu decorato da lui negli anni 1723-31; e la biblioteca, nel 1747; ma per quest'ultima si servì del disegno di Daniel Gran, ed ebbe per compagno di lavoro il pittore prospettico Antonio Tassi. Inoltre B. A. lavorò per diversi altri conventi austriaci, e cioè a Wilhering (1740-41) col pittore prospettico Fr. Mesenta; a Seitenstetten (1744) e a Herzogenburg (1751-55), dove dipinse nella Collegiata, ancora su bozzetto di Daniel Gran, nella biblioteca (1753), nella sala delle feste (1772) e nello scalone (1779). Si conservano disegni di lui nel monastero di San Floriano, in quello di Melk e nella Albertina di Vienna.
Bibl.: J. Klaus, Martin Altomonte, sein Leben und sein Werk in Österreich, Vienna 1916; Das Barockmuseum im Unteren Belvedere, Vienna 1923 (con illustrazioni); M. Riesenhuber, Die kirchliche Barockkunst in Österreich, Linz 1924; K. Garzarolli-Thurnlackh, Die barocke Handzeichnung in Österreich, Zurigo-Vienna-Lipsia (1928).