MASCHITO (A. T., 27-28-29)
Comune della provincia di Potenza (Lucania), situato a 595 m. s. m. Fa parte dell'isola albanese del Vulture, che comprende varî paesi ormai italianizzati; esso però conserva più che gli altri il vestire e la parlata della madrepatria. Era un villaggio quando, nel 1467 e nel 1534, vi vennero gli Albanesi profughi dalla dominazione turca; a questi si aggiunsero in seguito Coronesi e Maidesi. Per i primi due secoli si conservò il rito greco nella chiesa di S. Nicola, ora diruta, poi fu accettato il rito latino. Dalle numerazioni dei fuochi la popolazione di Maschito appare, nel 1595, di poco superiore ai mille abitanti: in seguito diminuisce per le frequenti pestilenze. Nel 1800 è calcolata di 2740 abitanti: l'incremento demografico si mantenne notevole fino al 1881, poi subì forti diminuzioni per l'intensa emigrazione; nel 1921, per l'arresto appunto dell'emigrazione transoceanica, la popolazione risalì a 3077 ab., e nel 1931 a 3301. Il territorio del comune (45,49 chilometri quadrati) di origine vulcanica, produce vini assai forti. A 2 km. dal paese, una sorgente termo-sulfurea, detta Fetente, forma un laghetto; un altro, il Lorentino, è di acqua dolce. Maschito è servito dall'autopostale Potenza-Melfi; ha la stazione ferroviaria sulla Rocchetta-Gioia, a 13 km. dal paese.