Massimino il Trace
(Iulius Verus Maximinus) Imperatore romano (m. Aquileia 238 d.C.). Nacque in Tracia da una famiglia umilissima; percorse una lunga carriera militare; dopo l’uccisione di Alessandro Severo (235), fu acclamato imperatore dalle truppe (si aprì cosi il periodo dell’anarchia militare). Continuò la spedizione iniziata dal predecessore contro gli alamanni, infliggendo loro una gravissima sconfitta. Nel 236-237 sostenne numerose lotte contro daci e sarmati. Nel 238 il senato, a lui ostile, come ostile gli era gran parte dei cittadini stanchi del duro regime che estorceva con tutti i mezzi denaro per i bisogni militari, lo dichiarò nemico pubblico, approfittando della rivolta dei gordiani in Africa e contrapponendogli poi Pupieno e Balbino. M. marciò contro l’Italia, ma invano assedio la fortezza di Aquileia. I soldati della II legione partica, stanchi anch’essi della dura disciplina e della scarsezza dei viveri, lo uccisero insieme col figlio Massimo (238). Da fonte cristiana apprendiamo che fu accanito persecutore dei cristiani.