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MASSIMO di Torino, santo

Enciclopedia Italiana (1934)
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MASSIMO di Torino, santo


Ben poco si sa di questo vescovo, la cui produzione letteraria è tuttavia notevole. Risulta che era ancora vivo nel 465, allorché firmò per primo dopo papa Ilario (il che dimostra che doveva essere in età molto avanzata) il sinodo romano; già nel 451 egli aveva sottoscritto, al settimo posto, il sinodo di Milano che accettava l'epistola dogmatica di papa Leone I. Dal suo Sermo LXXXI sembra potersi concludere che fosse nato fra il 380 e il 385, probabilmente nelle Alpi Retiche nel distretto di Trento. È il primo vescovo di Torino di cui si conosca il nome, ed ebbe per successore S. Vittore: la sua sede era allora suffraganea di Milano. Torino lo venera come patrono.

Dai suoi scritti appare animato da vivo zelo pastorale, specialmente nel combattere gli avanzi di usi pagani nella sua diocesi. Tali scritti comprendono 118 Homiliae, 116 Sermones, e 6 Tractatus (di cui gli ultimi tre frammentarî e apocrifi): editi da B. Bruni a Roma nel 1784, sono riprodotti in Migne, Patrol. Lat., LVII; ma ricerche posteriori hanno dimostrato che alcuni di questi scritti sono falsamente attribuiti a M.

Bibl.: F. Savio, Gli antichi vescovi d'Italia, Torino 1899, p. 283 segg.; O. Bardenhewer, Geschichte der altkirchl. Liter., IV, Friburgo in B. 1924, p. 610 segg.; S. Colombo, Per un'edizione critica delle opere di S. M. vesc. di Torino, in Didaskaleion, 1924, p. 71 segg.

Vedi anche
Faà di Bruno, Francesco Faà di Bruno, Francesco. - Matematico, astronomo e meteorologo (Alessandria 1825 - Torino 1888), fratello di Emilio. Dapprima ufficiale, nel 1876 si fece sacerdote, e fu poi chiamato alla cattedra di analisi e di geometria superiore all'univ. di Torino. Gli si devono contributi di algebra (teoria generale ... Giovanni Botèro Botèro, Giovanni. - Scrittore politico (Bene, od. Bene Vagienna, 1544 - Torino 1617). Gesuita dal 1560, lasciò nel 1580 l'Ordine per urti coi superiori; dal 1582 divenne segretario di s. Carlo Borromeo. Nel 1585 fu in Francia, incaricato da Carlo Emanuele I d'una missione segreta. Tornato in Italia accompagnò ... Gildas il Saggio, santo Gildas ‹ġìldës› il Saggio, santo. - Cronista bretone (n. forse in Scozia 493 o 516 - m. 570 circa). Probabilmente originario di una famiglia di nobili britanni, fattosi monaco, si trasferì in Irlanda e ivi si dedicò a un'attiva opera di riforma religiosa diffondendovi il monachesimo. Si recò in pellegrinaggio ... Gregòrio di Tours Gregòrio di Tours (o G. Turonènse). - Scrittore e cronista (Clermont 538 circa - Tours 594). Di origine romana, ebbe dallo zio, vescovo di Alvernia, una buona educazione. Recatosi a Tours per esservi guarito da s. Martino, vi divenne vescovo (573); poté così conoscere i re merovingi, coi quali ebbe rapporti ...
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    Padre della Chiesa (n. tra il 380 e il 423). È il primo vescovo di Torino a noi noto. Fu presente al sinodo di Milano del 451 e a quello di Roma del 465. Difficile l'attribuzione degli scritti (Omelie, Sermoni e Trattati), molti dei quali sono certamente spurî. Le sue vedute teologiche sono importanti ...
Vocabolario
santo
santo agg. e s. m. (f. -a) [lat. sanctus, propr. part. pass. di sancire «sancire, rendere sacro», in rapporto etimologico con sacer «sacro», essendo anche questo connesso con sancire]. – 1. agg. a. In origine, equivalente di sacro, riferito...
màssimo
massimo màssimo agg. e s. m. [dal lat. maxĭmus, superl. di magnus «grande»]. – Grandissimo, il più grande. Funge da superlativo di grande (come il lat. maxĭmus rispetto a magnus) e si contrappone direttamente a minimo. 1. a. Si usa, quasi...
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