MASSIMO il Greco
Propugnatore della cultura in Russia, nato in Albania intorno al 1480, morto nel 1566. Studiò in Italia lingue classiche, letteratura ecclesiastica e filosofia. Fu amico di Aldo Manuzio e scolaro di Giovanni Lascaris. Subendo l'influenza di Girolamo Savonarola, si ritrasse come monaco sul monte Athos. Inviato in Russia nel 1515 per corrispondere alla richiesta del principe Vasilij Ivanovič, che desiderava un dotto traduttore di libri sacri, M., con l'aiuto di traduttori e scrivani russi, tradusse varie opere sacre e da principio acquistò con la sua dottrina e il suo rigido carattere grande influenza in Russia partecipando alle contese ecclesiastiche del tempo.
A Mosca si unì coi capi dell'indirizzo mistico della chiesa russa (i cosiddetti zavolžskie starcy), che erano in stretti rapporti coi dirigenti dell'opposizione aristocratico-liberale (dei boiari) contro l'autocrazia del granduca di Mosca. Traendo profitto da questi contatti di M. coi partiti politici, il metropolita Daniele (capo del partito conservatore nella chiesa ostile a M.), portò M. davanti al tribunale del concilio della chiesa. La causa fu giudicata da una serie di concilî cominciando dall'anno 1325. Nel 1531 M. fu rinchiuso nel monastero Otročeskij a Tver′, e ne uscì solo nel 1553
Le opere di M. si possono dividere in tre gruppi: esegetiche, polemico-ecclesiastiche, educative. Le ultime hanno una grande importanza storica come vivaci pitture della vita del tempo nel principato moscovita. Educato sulle opere dell'Umanesimo, M. non ne fece tuttavia proprio lo spirito, limitandosi ad apprezzarne solo la critica filologica.
Opere complete a cura della Kazanskaja duchovnaia akad., 1859-1862.
Bibl.: V. S. Ikonnikov, M. Grek, Kiev 1865-66, nuova ed. 1915; V. I. Kolosov, M. Grek, ego žizn′ i trudy (M. G. la sua vita e i suoi lavori), Pietroburgo 1896; E. Lo Gatto, Storia della lett. russa, I, Roma 1927.