massimo
Ricorre soltanto nel Convivio, sempre riferito a sostantivi astratti, con varie sfumature di significato. Nell'accezione di " grandissimo ", quantitativamente, è detto della distanza che divide la Terra dal cielo (III V 6), mentre, riferito a quel piacere altissimo di beatitudine, lo quale è massimo bene in Paradiso (XV 2), ne mette in luce l'eccellenza.
Si vedano anche gli altri casi: in massima laude di sapienza, dico lei essere di tutto madre (III XV 15); massimo inconveniente, uno dei quattro grandissimi inconvenienti poco prima menzionati (IV XIV 7 e 6; così anche massimo e manifestissimo difetto, X 7); I XIII 4 Non è secondo [lo Filosofo impossibile...] a una cosa esser più cagioni efficienti, avvegna che una sia massima de l'altre [la " principale "]; onde lo fuoco e lo martello sono cagioni efficienti de lo coltello, avvegna che massimamente è il fabbro.