massomafia
(masso-mafia), s. f. Intreccio di interessi di stampo massonico e mafioso per il controllo di un territorio.
• Il sindaco di Napoli [Luigi de Magistris], 45 anni, ieri ha detto: «È un giorno importante per chi vuole cambiare il Paese. [Antonio] Ingroia lancia un appello per liberare l’Italia da cricche, malapolitica, caste e massomafie». (Virginia Piccolillo, Corriere della sera, 22 dicembre 2012, p. 11, Primo Piano) • Caro sindaco de Magistris, sono consapevole che qualsiasi forma di critica venga rivolta a lei e al suo operato viene interpretata come una critica personale. [...] Allo stesso modo lascia interdetti ascoltare che le parole di analisi e di critica che le ho rivolto sarebbero secondo lei il frutto di una campagna elettorale o di finalità elettorali. È cosa assai ambigua da ascoltare, come quando parla di masso-mafie in maniera tanto generica da suscitare ilarità più che preoccupazione. Non mi sono mai candidato, né ho mai preso parte a una militanza. Il mio mestiere è un altro. (Roberto Saviano, Repubblica, 11 gennaio 2013, Napoli, p. I) • Ieri [Stefano] Bisi è stato ascoltato dalla commissione, durante un’audizione durata un’ora e mezza. La prima di una decina di approfondimenti con altrettanti responsabili di «fratellanze massoniche» in cui l’organismo parlamentare intende occuparsi del «tema delle massomafie», del rapporto cioè tra organizzazioni mafiose e massoneria deviata «alla luce di «inchieste giudiziarie, dichiarazioni di collaboratori di giustizia, intercettazioni telefoniche», in vicende come l’indagine «Mammasantissima» sulla ’ndrangheta. (V[incenzo] R. S[pagnolo], Avvenire, 4 agosto 2016, p. 9, Attualità).
- Composto dai s. f. masso(neria) e mafia.
- Già attestato nella Repubblica del 25 luglio 1996, p. 19, Cronaca (P. S.).