SABINO, Masurio
SABINO, Masurio - Giurista romano fra i massimi, vissuto nel tempo da Augusto a Nerone. Povero e oscuro, si dice abbia vissuto dell'onorario pagatogli dai numerosi discepoli: solo a 50 anni, sotto Tiberio, raggiunse il censo prescritto per l'appartenenza alla classe dei cavalieri, e ottenne dal principe il ius respondendi (v. responso). Allievo di C. Ateio Capitone, maestro di Cassio Longino, Celio Sabino, Giavoleno Prisco, diede il nome alla scuola dei sabiniani (v.). Celebratissimi furono i suoi tre libri iuris civilis, ove il diritto romano puro, risalente all'antico costume e sviluppatosi nella prassi sotto il controllo dei giuristi, trovò la sua espressione più perfetta e aforistica: sotto gli Antonini Pomponio, sotto i Severi Paolo e Ulpiano esposero il diritto civile in forma di commento all'opera di Sabino e ancora all'atto della compilazione di Giustiniano le opere civilistiche sfruttate dai compilatori furono raccolte in una massa che fu detta Sabiniana.
Scrisse anche 5 o più libri di commento all'editto; 2 o più libri di responsi; libri adsessorii, destinati secondo alcuni a definire i doveri di questi consiglieri tecnici dei giudici, secondo altri - e più probabilmente - a una casistica basata sulla pratica degli adsessores (o di Sabino stesso in quanto adsessor); un'opera ad Vitellium, forse di critica alle opinioni degli antichi giuristi raccolte da quel suo contemporaneo. Il Digesto di Giustiniano non ha squarci direttamente ricavati da Sabino; ma le citazioni testuali sono numerose in Macrobio e in Gellio, e molti brani dei citati commentarî alla sua opera civilistica sono rivendicati a lui dalla critica: in centinaia di passi le sue opinioni sono citate con riverenza.
Bibl.: O. Lenel, Palingenesia iuris civilis, Lipsia 1889, II, col. 187 segg.; id., Das Sabinussystem, Strasburgo 1892; F. Schulz, Sabinus-Fragmente in Ulpians Sabinus-Kommentar, Halle 1906; G. Baviera, Di una congettura sull'indole dei libri "ad Vitellium" di M. Sabino, in Scritti giur., Palermo 1909, p. 121 segg.; P. Krüger, Geschichte der Quellen und Litteratur des römischen Rechts, 2ª ed., Monaco 1912, p. 261 segg.; P. De Francisci, Storia del diritto romano, II, i, Roma 1929, p. 352 segg.; P. Bonfante, Storia del diritto romano, 4ª ed., Roma 1934, I, p. 381.