MATRIMONIO
(XXII, p. 573).
Statistica della nuzialità (p. 588).
Negli anni dopo il 1932, in Italia, il numero dei matrimonî è andato, nel complesso, aumentando, tanto assolutamente che relativamente a 1000 abitanti, poiché si sono avuti: nel 1933, matrimonî 289.915, cioè 6,9‰ ab.; nel 1934, 312.702, cioè 7,4‰ ab.; nel 1935, 287.653, cioè 6,7‰ ab.; nel 1936, 316.514, cioè 7,4‰ ab.
Dei 13 paesi considerati nel secondo prospetto dell'articolo, 7 presentano per il 1935 quozienti di nuzialità più elevati che nel 1931, ed essi sono: Chile, 7,3‰ ab., Germania 9,7‰ ab., Giappone 8,0‰ ab., Inghilterra e Galles 8,6‰ ab., Nuova Zelanda 8,2‰, Svezia 8,2‰, Norvegia 7,1‰; uno presenta lo stesso quoziente: Italia 6,7‰; quattro presentano quozienti diminuiti: Bulgaria 7,90‰ ab., Polonia 8,3‰, Cecoslovacchia 7,6‰, Francia 6,8‰; non si conosce il dato relativo all'Ucraina.
Il quinto prospetto dell'articolo può essere sostituito dal seguente, più recente, per i matrimoni celebrati in Italia nel 1936:
Anche nell'anno considerato, così come avviene generalmente in Italia, la più alta frequenza (213,5) spetta ai matrimonî nei quali la sposa conta l'età di 21-24 anni e lo sposo di 25-29 anni.
Bibl.: P. Medani, Tavole di nuzialità per la popolazione italiana, 1930-32, in Giornale d. econom., ottobre 1936; id., Tav. di nuzialità italiane per celibi e nubili 1930-32, in Ann. di Statist., s. VII, i, Roma 1937; S. Domaggi, Tavole di nuzialità e di vedovanza per la popolaz. ital. 1930-32, ibid.; F. Savorgnan, L'estinzione dei matrimoni, ibid.; oltre le pubblicazioni periodiche dell'Istituto centrale di statistica.