ALBERTI, Matteo
Architetto, nato a Venezia, da Francesco, intorno al 1660, morto a Düsseldorf nel 1716.
Di famiglia cittadinesca veneta, imparentata agli Alberti di Firenze, fu uno dei maggiori ingegneri idraulici del Magistrato alle acque di Venezia. La fonte principale per la conoscenza della sua personalità è costituita da un manoscritto di G. M. Raparini (Le portrait du vrai mérite dans la personne ser. de monseigneur l'électeur palatin,1709, riprodotto per estratto dal Dobisch), che è ora conservato nella Landesbibliothek di Düsseldorf. L'A. studiò a Parigi e subì in particolare l'influsso delle opere architettoniche di Levau e Hardouin-Mansart. Come ingegnere lagunare e lidense, si occupò d'otturazioni di canali e contrastò efficacemente, nel 1672, con altri periti, un progetto inteso ad eliminare presunti pericoli di scoli nell'estuario, con danno al retroterra mestrino. Nel 1687 concepì "una gran palificata" protettiva sopra la spiaggia di Malamocco, come pure un generale prolungamento e rafforzamento dei murazzi preesistenti a tutela del litorale. L'A. è autore di Giuochi festivi e militari espressi con le sue figure (Venezia 1686); ma va, soprattutto, ricordato per un 'importante Dimostrazione scenografica et ortografica de' ripari che si fanno sopra i liti del mare all'uso di Venetia e d'Olanda,riccamente illustrata e dedicata "a' savî ed esecutori all'acque" (11 dic. 1692). La Dimostratione fu lodata, tra gli altri, da V. Coronelli, che chiama l'A. "erudito nostro collega de' molti viaggi".
Membro eminente (dal 1715) della Accademia degli Argonauti del Coronelli, l'A. ne raccolse a stampa le pubbliche lezioni in un volume dedicato all' imperatore Leopoldo I (Epitome cosmografica, Colonia 1693). Il Gasperi attesta d'aver anche veduto a Bonn, nel 1752, nella residenza dell'elettore di Colonia, due "bellissimi globi" da lui costruiti.
Dal 1691 al 1716 circa, l'A. fu al servizio dell'elettore palatino Giovanni Guglielmo, come soprintendente alle fortezze e alle costruzioni civili nel ducato di Berg e nel Palatinato. Tale importante carica gli fu probabilmente procurata dal fratello Antonio, confessore della principessa Anna Maria Luisa de' Medici, elettrice palatina. Per l'elettore Giovanni Guglielmo l'A. lavorò a progetti ideali per una residenza, da costruirsi a Heidelberg o a Düsseldorf. Un disegno prospettico di questo piano grandioso si conserva, con altri disegni di fortezze fatti dall'A., nel museo storico di Düsseldorf. Per incarico dell'abate Stefani l'A. lavorò a un progetto (ora perduto) per la chiesa di S. Clemente in Hannover. L'A. non realizzò veramente se non il progetto per il castello di Bensberg (tra Colonia e Düsseldorf), ideato verso il 1700 e costruito tra il 1700 e il 1716. Questo grandioso edificio è, evidentemente, ispirato a Versailles, come rivela l'andamento rigorosamente simmetrico della pianta, mentre d'altra parte il trattamento degli spazi e i particolari vigorosamente barocchi richiamano le forme diffuse in Italia sin dal sec. XVI. Particolarmente felice è l'inserimento del complesso nel paesaggio. Un modello dell'edificio, eseguito da Aloysius Bartoly sotto la direzione dell'A., si trova ancora nel castello stesso. Altra opera dell'A. è la chiesa delle orsoline a Colonia (1709-12), con grandiosa facciata fiancheggiata da due torri, e notevole interno. Sembra inoltre che l'A. abbia preso parte alla ricostruzione del castello di Düsseldorf.
Fonti e Bibl.: G. P. Gasperi, Note ined. nel Cod. Cicogna 519 (= 3525) del Museo Correr di Venezia, p. 8; A. L. Romanò, Prospetto delle conseguenze derivate alle lagune veneziane dopo la diversione dei fiumi, I, Venezia 1815, pp. 332, 339, 356, passim; E. A. Cicogna, Delle Inscrizioni Veneziane..., III, Venezia 1830, pp. 164-165; P. Riccardi, Biblioteca matematica italiana, I, Modena 1870, col. 18; P. Clemen, Per Düsseldorfer Schlossplan des Grafen M. Albeeti, in Beiträge zur Geschichte des Niederrheins, V (1902), p. 66 ss.; H. Weidner, Die Schlossbauten des Kurfürsten Yohann Wilhelm von der Pfalz und der westdeutsche Schlossbau um 1700, Köln 1924; Id., Das Modell des Bensberger Schlosses, in Jahrb. des Kölnischen Geschichtsvereins (1927), p. 97; A. Nöldecke, Kunstdenkmäler der Provinz Hannover, Stadt Hannover, Hannover 1932, p. 181; W. Dobisch, Das neue Schloss zu Bensberg, in Rheinischer Verein für Denkmalspflege und Heimatschutz, XXXI (1938), pp. 15 ss.; L'opera del genio italiano all'estero, F. Hermanin, Gli artisti italiani in Germania, Roma 1934, I, pp. XIX, 100-102, 153; F. Marzolo-A. Ghetti, Fiumi, lagune e bonifiche veneziane: guida bibl., Padova 1949, p. 11; U. Thieme-F. Becker, Allgem. Lex. der bildenden Künstler, I, p. 212.