BLASTARIS, Matteo (Βλαστάρης, Ματϑαῖος)
Canonista e polemista bizantino del sec. XIV. Fu ieromonaco a Salonicco, ove compose una collezione alfabetica (Σύνταγμα κατὰ στοιχεῖον) di leggi ecclesiastiche e civili in 24 parti, suddivise in 303 capitoli. Nella prefazione (προϑεωρία) si espone la storia delle leggi ecclesiastiche sino all'anno 879 e delle civili fino ai basilici. Nei capitoli si riportano prima le relative leggi canoniche, poi estratti dalle leggi civili in misura maggiore che in consimili collezioni. L'opera ha in comune con i lavori di Zonara e Balsamone una tendenza ostile alla chiesa cattolica, e fa prevalere il principio che le leggi canoniche hanno più valore di quelle emanate dagl'imperatori, poiché, accettate dalla chiesa, possiedono un'autorità simile a quella della Sacra Scrittura. Per la sua utilità pratica ebbe larghissima diffusione: fu tradotta anche in greco volgare e in lingue slave; ebbe tale autorità, che fino al sec. XVIII era il testo canonico indispensabile per il mondo greco-slavo. Molte opere del Blastaris sono ancora inedite, come i trattati contro i Giudei e contro i Latini, sugli azimi, sulla grazia o luce divina, e le poesie liturgiche.
Vedi il Syntagma canonum in Rallis e Potlis, Σύνταγμα τῶν ἱερῶν κανόνων, VI, Atene 1859 e Migne, Patrol. Graeca, CXLIV, coll. 959-1400, CXLV, coll. 9-212. La poesia in versi politici sugli uffici della corte costantinopolitana, ivi, CLVII, coll. 236-9. La lettera polemica a Guido di Lusignano di Cipro, edita dall'archimandrita Arsenio, Mosca 1891.
Bibl.: Cfr. N. Milasch, Das Kirchenrecht der morgenländischen Kirche, 2ª ed., Mostar 1905, pp. 53, 188.