BOSSO, Matteo
Nacque da nobile famiglia veronese verso il 1427. Compì gli studî umanistici a Milano sotto la disciplina di Pierleoni da Rimini, ed entrò circa il 1450 nella congregazione dei canonici regolari lateranensi. Fu valente oratore, governò varie canoniche ed ebbe l'ufficio di procuratore generale (1486-88). Fu esimio umanista, e i suoi scritti divennero presto celebri. Ebbe la protezione di papi, cardinali e particolarmente dei Medici di Firenze, ma rifiutò sempre onori e vescovati. Morì a Padova nel 1502.
Sue opere principali: De veris ac salutiferis animi gaudiis, con lettera dedicatoria del Poliziano a Lorenzo de' Medici, Firenze 1491, 1492; Bologna 1495; Recuperationes Fesulanae, raccolta di 133 lettere latine, Firenze 1492, e Bologna, stamp. da Platone de Benedictis, 1493, altra ediz. bolognese dello stesso anno, stamp. da Bazalero de Bazaleris; De instituendo sapientiae animo, Bologna 1495; Familiares et secundae epistolae, in numero di 222, Mantova 1498; Tertia pars epistolarum, in numero di 100, Venezia 1502.
Bibl.: A. Pallavicini, nella Prefazione sulla vita del Bosso alla versione ital. del De veris ac salutiferis animi gaudiis, Lugano 1755; G.B.C. Giuliari, Della letteratura veronese al cadere del sec. XV, Bologna 1876, p. 232; V. Viti, La Badia Fiesolana, Firenze 1926, p. 84 (con ritratto); N. Widlöcher, La congregazione dei canonici regolari lateranensi (1402-1483), Gubbio 1929, pp. 339-350.