MATTEO Cantacuzeno, imperatore d'Oriente
Figlio di Giovanni VI Cantacuzeno, fu dal padre preposto alla provincia di Tracia, con residenza ad Adrianopoli, nell'intesa tuttavia che la successione spettasse non ai suoi figli, ma a quelli dell'imperatore collega Giovanni V Paleologo. In seguito, istigato dai suoi partigiani e specialmente dallo zio Andronico Asan, pretese dal padre di essere associato all'impero. Desistette in un primo tempo cedendo alle esortazioni materne, ma quando nel 1353 Giovanni V Paleologo, da Tessalonica, suscitò una rivolta contro il suocero e collega Cantacuzeno, questi si associò il figlio (1354) e poiché il patriarca Callisto si rifiutava di incoronarlo lo depose sostituendogli il patriarca Filoteo. Quando il padre ebbe abdicato all'impero ritirandosi nel monastero delle Mangane (1355), M. rifiutò di spogliarsi dell'assunta dignità. L'imperatore Giovanni V Paleologo allora si comprò prima la neutralità del sultano Orkhān, imparentato con i Cantacuzeni, riscattandogli a caro prezzo il figlio Khālil, detenuto a Focea, dalle mani dei corsari (1359), poi, quando M., profittando delle discordie sorte fra i principi serbi alla morte del re Stefano Dušan, volle occupare la Macedonia, ma fu messo in fuga e catturato dai Serbi, se lo fece consegnare dietro promessa di compensi e lo confinò nell'isola di Tenedo.
E poiché M. rifiutava sempre di deporre il suo titolo, suo padre stesso si recò da lui e lo persuase a contentarsi del titolo di despota. M. allora si recò presso il fratello minore Manuele, despota di Mistra nel Peloponneso, dove si mantenne tranquillo per tutto il resto della vita, governando dalla morte del fratello (1380) fino alla propria (1383). M. ebbe dalla moglie Irene, figlia di Demetrio Paleologo, due figli: Giovanni, che fu elevato alla dignità di despota, e Demetrio, che ebbe quella di sebastocratore.