FIORINI, Matteo
Nato a Felizzano (Alessandria) il 14 ag. 1827 da Andrea e da Giuseppina Zani Del Frà; studiò matematica nell'università di Torino presso la scuola di ingegneria - associata, prima della riforma Casati (1859), alla facoltà di scienze -, ove si laureò nel luglio 1848 ingegnere idraulico. Nel 1855, a seguito di concorso, fu nominato dottore aggregato presso la stessa facoltà. Nel 1858 fu chiamato con funzioni direttive al catasto delle "antiche provincie" del Regno di Sardegna, ove rimase fino al 1860, anno in cui ebbe la nomina di professore di geodesia teoretica all'università di Bologna.
Si può dire che, salvo sporadici lavori nel campo della geodesia operativa, l'interesse scientifico del F. si sia subito rivolto ai problemi cartografici, i quali, all'epoca della costituzione del Regno d'Italia (1861), presentavano un interesse per le loro applicazioni civili e militari oltre che scientifico.
La sua attività nel campo cartografico lo portò alla pubblicazione del più importante e conosciuto trattato italiano sulla rappresentazione delle carte geografiche (Le proiezioni delle carte geografiche, Bologna 1881), rilevante anche dal punto di vista delle notizie storiche. Altrettanto notevole appare il contributo del F. allo sviluppo della cartografia storica: le sue ricerche sulle sfere cosmografiche terrestri e celesti medioevali e rinascimentali rappresentano un traguardo ineguagliato per profondità di vedute ed erudizione.
Si tratta di un contributo ancora poco valorizzato, indispensabile alla conoscenza di aspetti significativi e inediti della storia della cosmografia. Frutto di tali ricerche sono numerose memorie, fra le quali assumono particolare interesse le pubblicazioni su Le sfere cosmografiche e specialmente le terrestri, in Boll. della Società geografica Ital., XXX (1893), pp. 862-88; XXXI (1894), pp. 121-32; 331-49; 415-35, e sulle Sfere terrestri e celesti di autore italiano, oppure fatte o conservate in Italia (Roma 1899) nella quale è messo in luce il contributo dei cosmografi e cartografi italiani nella realizzazione dei globi celesti e terrestri.
Socio corrispondente dell'Accademia delle scienze di Torino dal 1897 e socio onorario dell'Accademia delle scienze di Bologna dal 1900, il F. si spense a Bologna il 14 gennaio del 1901.
Fra le sue opere ricordiamo: Il Mappamondo di Leonardo da Vinci ed altre consimili mappe, in Riv. geografica ital., I (1894), pp. 213-223; Sopra una speciale trasformazione delle proiezioni cartografiche atta alla delineazione dei mappamondi, in Mem. della Soc. geografica ital., V (1895), pp. 33 s.; Sopra tre speciali proiezioni meridiane ed i Mappamondi ovali del sec. XVI, ibid., pp. 165-201; Le proiezioni per ribaltamento nella cartografia, in Riv. geogr. ital., III (1896), pp. 282-287; VII, pp. 371-377; Il "Periplus" di A. E. Nordenskiöld, in Bollett. della Soc. geograf. ital., s. 3, XI (1898), pp. 134-143; Qualche cenno sopra G. Fracastoro, in Riv. geogr. ital., VII (1900), pp. 433-449.
Fonti e Bibl.: N. Jadanza, M. F., in Atti d. R. Acc. d. sc. di Torino, 1900-1901, XXXVI, pp. 416 ss.; Lessico universale italiano, s. v.